IL CASO
Fucile tra i rifiuti nel bosco
Un volontario e un assessore comunale stavano ripulendo l’area quando si sono imbattuti in un vecchio moschetto da caccia

«Ma che cos’è quell’arnese disteso sotto la pianta? Sembra quasi un fucile». «Sì, è un vecchio moschetto».
Immaginabile lo stupore dei due volontari che hanno passato in rassegna l’area boschiva, lungo i tornanti che salgono ad Arcumeggia, per raccogliere i rifiuti selvaggi. Tutto potevano immaginarsi, tranne un’arma di vecchia data.
«È stato un ritrovamento davvero singolare» racconta Renato Furigo, assessore comunale di Cuveglio, che mercoledì pomeriggio è uscito insieme a Ermanno Masseroni (volontario di Strade pulite, il gruppo creato da Damiano Marangoni) per la bonifica dell’area dove corre anche il ruscello della zona Marianne.
Lì, erano stati segnalati rifiuti di ogni genere. E infatti: pneumatici, piccoli e grandi contenitori di plastica, sacchetti zeppi di spazzatura. E poi il moschetto che ieri l’assessore Furigo ha portato ai carabinieri. «Verrà distrutto. Si tratta di un moschetto da caccia di almeno settant’anni fa». Un reperto insomma.
Il problema però è tutto il resto: la gamma di rifiuti, gomme comprese, che qualcuno, di recente, ha deciso di abbandonare nell’area boschiva e in campi adibiti a coltivazioni.
«È un comportamento disgustoso, mi fa schifo - commenta senza mezzi termini l’assessore -. A Cavona c’è la piattaforma ecologica ed inoltre i cittadini hanno a disposizione il servizio di raccolta degli ingombranti. Non c’è motivo per abbandonare i rifiuti: qui è solo questione di ignoranza e pigrizia».
Ma c’è un rovescio (lodevole) della medaglia: «Sono in tanti a proporsi come volontari per pulire i boschi. Suggerisco di chiamare il Comune e lasciare un recapito, in modo da poter essere poi contattati per partecipare alle uscite che andremo di volta in volta a organizzare».
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