TECNOLOGIA
Da Busto Arsizio il no a 5G ed elettrosmog
Incontro con gli esperti al Museo del Tessile

Si è tenuta oggi, sabato 5 ottobre, al museo del Tessile la conferenza pubblica “Nuove tecnologie 5G ed elettrosmog”, organizzata da Assemblea Popolare di Busto Arsizio. Nel corso dell’incontro, durato circa 3 ore dalle 15 alle 18, i due ospiti Paolo Orio e Andrea Grieco hanno argomentato la propria avversità al 5G e agli altri tipi di onde elettromagnetiche prodotte dalla telefonia mobile. Più di 60 i presenti in sala.
Sono anni che l’Assemblea Popolare si esprime contro temi come il green pass, l’intelligenza artificiale e l’influenza della Nato sulla politica internazionale. Non ne ha fatto mistero l’organizzazione dell’incontro di oggi, che su una parete della sala conferenze del Tessile ha visto appeso uno striscione «contro obbligo vaccinale e green pass, per l’autodeterminazione dei corpi, per l’autogestione diffusa», a pochi metri di distanza dallo slogan del giorno: «No 5G: non siamo cavie». Due cose sono state richieste a chi ha voluto accedere alla sala: di mettere il cellulare in modalità aereo e di lasciare un’offerta libera.
A presiedere la conferenza sono stati Paolo Orio, medico veterinario e presidente dell’Associazione Italiana Elettrosensibili, e Andrea Grieco, docente di fisica. Oggetto della presentazione sono stati una serie di presunti studi che, a sentire i due relatori, avrebbero dimostrato gli effetti nocivi del Wi-Fi (prima ancora del 5G) sulla salute. Orio, in particolare, ha dichiarato che «il primo fattore eziologico che causa infertilità è il cellulare nei pantaloni» e che nelle scuole elementari non dovrebbe esserci il Wi-Fi. Ha poi proiettato in una slide, affiancate, la foto di alcune antenne 5G e quella di un aereo statunitense intento a rilasciare il famigerato “agente orange”, sostenendo dunque una equivalenza tra il 5G e il disfoliante tossico adoperato in Vietnam. «Il 5G è una sperimentazione bella e buona» ha affermato Orio, riecheggiando il distopico allarmismo del comunicato stampa già diffuso da Assemblea Popolare di Busto: «Il 5G è l’internet delle cose, un mondo iperconnesso fino al minimo dettaglio. Quale sarà il passo successivo? Il 6G, ovvero l’internet dei corpi. Aziende, città e persone potranno avere una controparte digitale e l’Intelligenza Artificiale, con dati generati, potrà interpretare la realtà in modo cognitivo, intuendo l’umore delle persone, anticipandone desideri e bisogni. Una nuova forma di schiavitù e controllo globale che ci traghetterà verso la rivoluzione industriale 4.0 e il trans-post-umano in cui l’innesto uomo-macchina già in fase di sperimentazione, non sarà più fantascienza».
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