I PROTAGONISTI
Dal Ticino al Mississippi le star del baseball
Le folgoranti carriere dei figli di immigrati dell’Altomilanese negli Usa. Da Cuggiono a Saint Louis alla conquista delle World Series: Crespi, Pisoni, Garagiola e il fuoriclasse “Yogi” Berra

Potendo accedere agli archivi dell’anagrafe della municipalità di Saint Louis, scopriremmo che nella città americana - sede della Olimpiadi del 1904 - nacquero, tra il 1918 e il 1929, quattro formidabili giocatori di baseball: Frank Angelo Joseph Crespi, Lawrence Peter Berra, Joseph Henry Garagiola e James Peter Pisoni.
Quattro cognomi che hanno ben poco di americano perché dalle loro consonanti e vocali sprizza tanto tricolore. Quattro fiocchi azzurri germogliati a “The Hill”, il quartiere cittadino popolato dagli immigrati italiani talmente numerosi e così apprezzati da meritarsi addirittura un monumento. Storie di quattro famiglie che avevano lasciato all’inizio del ventesimo secolo la terra natia, bagnata dal Ticino, per cercare fortuna in quella bagnata dal Mississippi. Per chi partiva dal mandamento di Cuggiono (all’epoca la provincia di Milano era suddivisa in cinque circondari a loro volta frammentati in una quarantina di mandamenti) la meta preferita era Saint Louis perché aveva offerto buone opportunità ai primi arrivati che di certo non avevano perso tempo nel comunicarlo a casa. Così fecero i Berra, i Garagiola e i Pisoni partiti rispettivamente da Malvaglio (oggi frazione di Robecchetto con Induno), Inveruno e Buscate. Dei Crespi non si conosce la provenienza esatta, ma il mandamento era il medesimo.
Se in quegli anni calcio e ciclismo erano gli sport più amati nel Milanese, a Saint Louis il gioco del baseball non aveva concorrenza a livello sia di pratica che di tifo: la squadra più celebre era quella dei Cardinals, fondata nel 1882 e tuttora in attività. Crespi e Garagiola - sia pure in epoche differenti - militarono nei Cardinals, mentre Pisoni esordì nei St. Louis Browns.
La carriera del primo si interruppe a soli 24 anni a causa della II Guerra Mondiale. Nonostante ciò egli vinse nel 1942, con la squadra di Saint Louis, lE World Series, ossia il massimo alloro che il baseball statunitense e professionistico possa tributare, la sfida conclusiva della stagione, – al meglio delle sette partite – tra i due club vincitori, rispettivamente, della National e della American League. Dal lontano 1903 la formula è immutata ed il verdetto finale consacra la squadra vincitrice della Major League.
Garagiola seppe fare di meglio: vinse le World Series con la divisa dei Cardinals nel 1946 e bissò il risultato, otto anni più tardi, con la maglia dei New York Giants.
Garagiola si ritagliò un altro importante spazio di popolarità quando, nel 1976, sostenne Gerald Ford nella corsa elettorale alla Casa Bianca.
Jim Pisoni, al contrario, non è mai riuscito a centrare il grande bersaglio anche se nel 1960 ci andò assai vicino perché la sua squadra perse la finalissima per 4 a 3. Nell’occasione difendeva i colori dei New York Yankees, mentre in precedenza aveva militato nelle squadre professionistiche di Kansas City e di Milwaukee. Pisoni ha avuto la fortuna di giocare per un paio di anni con una delle più grandi stelle del baseball di sempre: Lawrence Peter, per tutti “Yogi” Berra.
Berra ha sempre giocato a New York dal 1946 al 1965: la sua carriera si è interamente svolta nella formazione degli Yankees e solo nell’ultimo anno ha indossato la casacca dei Mets. Ha partecipato a 19 campionati professionistici, arrivando alla finalissima della World Series in 14 occasioni dalle quali la sua squadra per 10 volte è uscita alzando al cielo il trofeo: nessun giocatore ha saputo fare meglio di lui.
Il soprannome “Yogi” gli fu appioppato a causa della posizione yoga che egli assumeva, in attesa di andare alla battuta, incrociando le gambe. Alcuni anni più tardi i fumettisti Hannah e Barbera riutilizzarono il nomignolo per battezzare lo spassoso orso nei cartoon inscenati nel parco di Jellystone, che sovente appare proprio con le gambe incrociate.
Berra se ne è andato l’anno scorso, mentre Crespi e Pisoni lo avevano già preceduto. Poco più di un mese fa si è spento anche Garagiola, ultimo testimonial di questo incredibile gemellaggio tra il Ticino ed il Mississippi.
© Riproduzione Riservata