IL RAID
Dalle svastiche agli insulti, imbrattate case e auto
Nel mirino anche l’auto di una persona disabile. La polizia locale: «Tutte scritte risalenti a marzo»

Muri imbrattati, citofoni “marchiati”, cartelli pubblici sfregiati. In via Cavour ad Arcisate, sia sui muri delle case sia nel parcheggio dove si svolge il mercato settimanale, appaiono delle scritte blu: nomi e cognomi di anziani residenti o ex residenti accompagnati da una data che appare inspiegabile, 1984, come a voler fissare nel tempo una memoria distorta o carica di minaccia. Una violazione che tocca la memoria collettiva e sfregia chi, silenziosamente, ha costruito la storia quotidiana di una comunità. Quando sono state tracciate? La polizia locale di Arcisate precisa che i muri non sono stati imbrattati in questi giorni, bensì nel marzo scorso. Di queste scritte, insomma, era già a conoscenza e «non ne sono apparse di nuove in questi giorni».
IN VIA CAMPI
Il veleno, però, non si ferma ai muri. Alla Casa di comunità di via Campi Maggiori l’imbrattamento è stato ancora più inquietante: accuse infamanti contro persone di altre città, riferimenti ripetuti alla legge Basaglia, ancora alla data “1984”, un elenco di presunti pedofili e, ancora una volta, il simbolo dell’odio: una svastica blu tracciata accanto ai nomi.
IL RACCONTO DI UNA RESIDENTE
«Già un mese fa - racconta una residente - sui citofoni della casa dei miei genitori era stato scritto, con pennarello blu, il nome di mio padre e una data. In altri punti della via Cavour erano apparse altre scritte, addirittura con insulti pesanti. E adesso sono comparse anche sui muri, dove non si cancellano più. Non possono essere ragazzini: hanno scritto il nome dell’anziana proprietaria di una casa che non abita più lì da almeno venticinque anni. Chi ha scritto conosceva bene chi viveva e chi vive ancora in queste case».
Pure un’auto parcheggiata negli spazi riservati ai disabili è stata duramente colpita: qualcuno ha disegnato una svastica sulla carrozzeria. Ed è la seconda volta che succede.
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