L’OMAGGIO
Dario Terreni per sempre sul “suo” Monte Diviso
Intitolata a lui la sala degli incontri. «Appassionato e indimenticabile»
Lo spirito del grande mattatore della politica gallaratese non cessa di lasciare il segno. A un anno e mezzo dalla sua morte, l’impronta lasciata da Dario Terreni resta indelebile. Per questo ieri sera - mercoledì 27 novembre - gli amici che con lui avevano condiviso la passione convinta per l’Europa e per la città di Gallarate gli hanno intitolato la sala degli incontri in cima al “suo” Monte Diviso: il posto dal quale – una volta cessato l’impegno politico diretto all’interno delle istituzioni cittadine – aveva continuano ad animare il dibattito e la riflessione sui temi alti della politica così come su quelli schiettamente locali. «Appassionato e indimenticabile». Così l'hanno descritto ieri sera gli amici (nel video Duilio Dall’Osto-RadioMonteDiviso) e non poteva essere diversamente. L'Inno d'Europa, trasmesso mentre il nipote scopriva la targa nella sala di via Brennero, quasi il respiro di un uomo che nell'Europa ha creduto sempre. La bandiera stellata era il suo cielo. Terreni ha sempre mantenuto lo stile che è stato il suo marchio di fabbrica: ascolto, rispetto, confronto aperto e sincero senza mai tirarsi indietro.
La domenica di fine aprile dello scorso anno in cui si era arreso alla malattia, all’età di 77 anni, tutta Gallarate si era svegliata più sola. Più soli si erano sentiti i colleghi del centrosinistra con i quali aveva combattuto tante battaglie, ma più soli si erano scoperti anche gli avversari politici che in lui avevano sempre trovato un uomo schietto, ma capace di distinguere sempre il confronto sulle idee dalla tentazione di vedere gli altri come nemici. Più solo si era scoperto il mondo associativo, a partire dalle Acli a cui Terreni aveva dato tanto. Infine, si erano ritrovati più soli gli amici del Monte Diviso, che con lui avevano fatto della cascina di via Brennero un centro di riflessione a 360 gradi sulla realtà cittadina. «Non era pensabile la piazza di Gallarate senza Dario, sempre con la filosofia di mettere insieme le persone», è stato detto. E tutti si sono ritrovati ieri sera nel nome suo.
Amici e avversari, membri delle associazioni e rappresentanti delle istituzioni e del Consiglio comunale, che si sono ritagliati il tempo di un ricordo nonostante la seduta convocata in contemporanea con l'intitolazione. A cominciare dal vicesindaco Rocco Longobardi, che ha portato i saluti a nome della città: «È fondamentale essere presente, Dario Terreni è stato per me un punto di riferimento. Mi diceva che avevo ancora tanta strada da fare e questo è stato uno sprone». I tanti volti di Dario Terreni, che si spendeva senza riserve in ogni cosa che faceva, sono stati ricordati ieri nella cerimonia organizzata a Cajello. Era un uomo appassionato: Gallarate lo vuole ricordare per sempre così.
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