Barbuda
De Niro accusato di sfruttare l'uragano Irma per fare affari a Barbuda
La popolazione dell'isola lo crede coinvolto in tentativi di modificare legge

New York, 25 gen. (askanews) - Robert De Niro è accusato di voler sfruttare l'uragano Irma per costruire un resort a Barbuda. La popolazione dell'isola considera l'attore parte di un tentativo per cambiare radicalmente la legge sulla proprietà collettiva dei terreni, nell'interesse dei costruttori. Una modifica, scrive The Intercept, a cui si oppone la maggioranza della popolazione locale, che permetterebbe a De Niro di costruire un grande resort di lusso chiamato Paradise Found Nobu.
Giorni fa, con la quasi totalità della popolazione ancora senza casa e ospitata in rifugi temporanei ad Antigua dopo l'uragano, il cui passaggio è avvenuto a settembre, un emendamento alla legge in questione è stato 'silenziosamente' approvato dal Senato di Antigua e Barbuda, dominato da politici provenienti dalla più ricca e popolosa isola di Antigua. Se l'emendamento sarà considerato legale, i diritti garantiti fin dall'abolizione della schiavitù nel 1834 dalla legge sui terreni, che hanno protetto Barbuda e il suo sviluppo sostenibile, saranno cancellati.
I residenti di Barbuda contestano la legalità dell'emendamento al Barbuda Land Act e affermano che De Niro ne sarebbe il primo beneficiario. "È un imbroglio per prendere le terre dei barbudani e darle a persone come De Niro" ha commentato Mackenzie Frank, ex senatore dell'isola. De Niro, rimasto finora in silenzio, non ha risposto alla richiesta di The Intercept di rilasciare un commento.
La legge attuale stabilisce la proprietà collettiva dei terreni, che non possono essere comprati o venduti, ma solo affittati per 50 anni ai costruttori se i loro progetti ottengono il consenso della maggioranza dei barbudani. Il Land Act, naturalmente, è contrastato dagli investitori stranieri e dalla benestante Antigua, che vede nella sua abolizione una possibilità per nuovi affari, soprattutto ora che l'uragano Irma ha totalmente distrutto Barbuda: più del 90% degli edifici è stato danneggiato e tutti i residenti sono stati portati ad Antigua; solo recentemente una piccola parte della popolazione (circa 1.600 persone in tutto) è tornata sull'isola, dove però manca quasi tutto il necessario per vivere.
"Un'intera popolazione si trova in rifugi temporanei, dipende dalle autorità per tutto e ha un accesso limitato" alle case abbandonate dopo l'uragano, ha spiegato Tim George, un cittadino del Regno Unito di madre barbudana. "Permettendo al governo opportunista di Antigua di sfruttare il momento per forzare questo cambiamento ai danni di una comunità traumatizzata nel suo momento più vulnerabile, la libertà fondamentale ottenuta da chi si è emancipato dalla schiavitù e difesa per generazioni e generazioni è seriamente minacciata".
A livello internazionale, il ruolo di De Niro è sempre apparso benigno, visto che dopo il passaggio dell'uragano Irma si è presentato in tv e alle Nazioni Unite promettendo di aiutare personalmente i barbudani per la ricostruzione, invitando governi e agenzie internazionali a fare la loro parte. Nelle interviste, l'attore ha menzionato il suo progetto di costruire un resort sull'isola, ma solo per aiutare la gente del luogo. In realtà, De Niro - scrive The Intercept - non è solo un famoso attore e produttore, ma si è fatto spazio anche come immobiliarista di successo; dal 2014, ha messo gli occhi su Barbuda, dove vorrebbe costruire un resort esclusivo insieme al miliardario australiano James Packer, con cui ha comprato i diritti di affitto del terreno dove si trovava il 'K Club', un resort fatto costruire dalla stilista Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, che poi l'ha chiuso nel 2004; resort che fu il preferito di Lady Diana per portare in vacanza i figli William e Harry.
Viste le difficoltà create dalla legge locale, De Niro e Packer si sono rivolti al primo ministro dello Stato, Gaston Browne, ex banchiere, divenuto ben presto un sostenitore dell'attore, nominato 'inviato economico' di Antigua e Barbuda e a cui il premier ha già promesso l'affitto per 198 anni di 555 acri (224,601 ettari) per soli 6,2 milioni di dollari. Nel 'memorandum of agreement' firmato dal premier e da De Niro è previsto che, se in futuro la legge dovesse permettere la vendita dei terreni ai privati, il governo "faciliterebbe l'immediata conversione" dei terreni affittati in proprietà privata.
Gli oppositori del progetto di De Niro sono stati definiti "terroristi economici" dal primo ministro nel marzo 2015. Mesi dopo, il governo ha approvato il Paradise Found Act, voluto appositamente per il progetto di De Niro e consentirgli di aggirare il Barbuda Act Land e il suo metodo collettivista di approvazione. Anche questa legge, considerata incostituzionale, è stata contestata in tribunale dalla popolazione locale.
Poi, la grande occasione creata dalla devastazione provocata dall'uragano Irma. Meno di una settimana dopo, Browne ha annunciato un piano per permettere ai barbudani di acquistare i diritti di proprietà dei terreni per un dollaro al lotto, presentandolo come un piano per il rilancio e la ricostruzione dell'isola. La possibilità di acquistare i terreni darebbe infatti ai residenti la possibilità di chiedere prestiti e mutui, altrimenti negati. "Possono andare in banca, prendere in prestito dei soldi, riparare le loro proprietà, chiedere un mutuo, costruire" ha detto il premier, non facendo mistero "delle opportunità da sfruttare", al di là della tragedia.
In questo contesto, il 12 dicembre, è stato introdotto il controverso emendamento alla Camera, che prevede la vendita solo ai barbudani, con la possibilità poi di affittare i terreni a investitori stranieri senza passare attraverso il consueto processo collettivo; inoltre, l'emendamento concede alle autorità dello Stato la possibilità di dare i terreni in affitto senza il voto della popolazione e per periodi superiori a 50 anni. Poi, è arrivata l'approvazione in Senato.
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