FISCO
Detrazioni, cuneo e bonus. In famiglia tornano i conti?
Le modifiche delle agevolazioni non toccano i redditi più bassi. Cambiano le regole per i rimborsi spese dei dipendenti nelle aziende

Detrazioni, bonus edilizi, contrasto all’evasione. Il governo di Giorgia Meloni, con il suo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, alza il velo sulla manovra di fine anno. Si scatenano le opposizioni sui grandi temi della sanità e della scuola, a loro dire ancora una volta trascurati. Ma si alza l’attenzione anche da parte dei cittadini, che, almeno per ciò che fino ad oggi è messo nero su bianco, potrebbero effettivamente avere qualche beneficio. È per questo che i commercialisti, che ogni giorno hanno a che fare con il sistema fiscale, esprimono un giudizio certamente analitico ma non di bocciatura. «Oggi abbiamo tra le mani delle proposte che poi dovranno passare al vaglio del Parlamento - spiega Roberto Ianni, presidente dell’ordine dei commercialisti di Busto Arsizio - e che dunque potranno anche subire delle modifiche. Ma se diamo uno sguardo d’insieme a ciò che è previsto per i cittadini e per le imprese a livello di bilanci familiari e aziendali, il giudizio non è negativo. Sono state messe in campo modifiche importanti. È chiaro però che soltanto a fine anno avremo una finanziaria con numeri e percentuali certe. Di sicuro si tratta di una manovra che desta un certo interesse».
LE FAMIGLIE
Il primo fronte caldo è quello delle detrazioni fiscali per famiglie e single. «Abbiamo una rimodulazione che potremmo definire pesante - spiega Ianni - ma ci sono dei punti fermi importanti che vanno evidenziati». Il primo riguarda le fasce di popolazione con reddito più basso. «Per loro non ci sono perdite di benefici - prosegue il presidente dell’ordine -. Saranno chiamati a pagare di più coloro che hanno un reddito superiore ai 75mila euro. Ma in questo caso siamo già in una fascia media, di livello alto. Ulteriormente penalizzati i redditi sopra i 240mila euro». E il cosiddetto ceto medio? In questo caso i benefici non arrivano dalle detrazioni ma dal meccanismo del cuneo fiscale. «I dipendenti con stipendi fino a 50mila euro - sottolinea Ianni - avranno qualche vantaggio a livello di stipendio, con gli interventi previsti sul cuneo fiscale».
LA CASA
Il capitolo casa è da sempre uno dei più attenzionati. Lo è ancor di più dopo i pasticci legati al Superbonus. E infatti il superbonus sparisce. «Sui bonus edilizi - sottolinea ancora Ianni - i tagli sono arrivati come era prevedibile. Ma forse anche in misura minore del previsto. È come se nei mesi scorsi il governo si fosse comportato come un genitore che avverte i propri figli, li spaventa ma poi agisce con severità inferiore alle aspettative. Di fatto il taglio drastico fortemente temuto non c’è. Piuttosto c’è un ritorno al passato, alle origini di queste forme di sostegno che erano nate con lo scopo di evitare i pagamenti in nero. Di fatto abbiamo ancora la possibilità di rimborsi sulle seconde case pari al 36% e sulle prime case al 50%. Il tutto senza riduzione del tetto massimo. Certo sembra difficoltoso e penalizzante tornare indietro rispetto al Superbonus, ma si era arrivati a un oggettivo abuso dello strumento».
IMPRESE E AUTONOMI
Combattere l’evasione fiscale è ovviamente uno dei punti fermi anche di questa manovra finanziaria. Lo strumento principe sono i pagamenti elettronici tracciati. C’è una novità importante per il rimborso spese ai dipendenti. «Si potranno dedurre le spese non soltanto presentando scontrini fatture e ricevute. I pagamenti di queste spese dovranno essere tracciati e dunque effettuati tramite Pos. I dipendenti, dunque, dovranno portare anche le ricevute del bancomat». Il tutto a partire dal 2025. L’anno successivo, poi, chi ha una attività avrà l’obbligo di collegare i Pos con il registratore di cassa fiscale. Un altro passaggio in cui sarà fondamentale il supporto della tecnologia.
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