Egitto
Dirottatore volo Egyptair a Cipro: ho visto Regeni in carcere
L'uomo, egiziano, ha consegnato lettera ad autorità Nicosia

Roma, 20 mag. (askanews) - "Ho visto Regeni in carcere". Il caso di Giulio Regeni si intreccia con lo strano dirottamento verso l'Isola di Cipro di un volo dell'EgyptAir tra Alessandria e il Cairo avvenuto lo scorso marzo. Stando a quanto riferisce l'emittente francese BFM TV, il dirottatore avrebbe scritto alle autorità cipriote sette pagine di rivelazioni sulla sorte del giovane ricercatore italiano rapito al Cairo il 25 gennaio, prima di essere trovato cadavere 10 giorni dopo con evidenti segni di tortura sul corpo. In particolare, Seif al-Din Mohamed Mostafa, affermerebbe che era in una cella accanto a quella di Regeni e che lo avrebbe visto più volte mentre tornava dalle torture subite.
La sua storia ha preoccupato e sorpreso il mondo. Lo scorso marzo, Mostafa dirotta un aereo Egyptair che collega Alessandria e il Cairo. L'uomo, che indossa una finta cintura esplosiva, chiede al capitano di raggiungere l'Italia, ma per mancanza di carburante, l'aereo si ferma a Cipro, dove la polizia locale lo convince ad arrendersi.
La stampa mondiale dice che Seif al-Din Mohamed Mostafa ha compiuto il grave gesto "per amore" della sua ex-moglie, che vive a Cipro. Oggi, secondo l'emittente francese, il suo avvocato rivela che le motivazioni del suo cliente erano politiche. "Anche se dirottare un aereo è riprovevole e merita di essere processato e punito, le sue motivazioni non hanno nulla a che fare con una storia di pseudo-amore: sono politiche", dice il suo avvocato, Roberto Vrahimi.
Insomma secondo il legale, il suo cliente aveva rivelazioni sul caso Regeni: La famosa lettera che Mostafa aveva consegnato alla polizia di Cipro durante il suo arresto, che secondo le autorità conteneva una dichiarazione d'amore all'ex moglie, conterrebbe in realtà sette pagine di rivelazioni sulla sorte dello studente italiano.
In questa lettera, l'uomo da 50 giorni in un carcere cipriota in attesa della pronuncia di Nicosia sulla richiesta di estradizione egiziana, sosterrebbe di essere stato incarcerato dal regime egiziano e messo in una cella accanto a quella di Giulio Regeni. Assicurerebbe di averlo visto più volte tornare da "duri interrogatori, coperto di ferite e segni di tortura".
Ma travagliato passato di Seif Eldin Moustafa non gioca certo a suo favore. Attivista per la causa palestinese nel 1970, spia militarmente addestrata nell'ex Unione Sovietica e in Medio Oriente, il pirata d'aereo, secondo quanto riporta BFM TV, avrebbe trascorso anche quattro anni nelle carceri siriane del regime di Bashar al Assad. Oggi il suo timore è l'estradizione in Egitto.
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