GRANDI PULIZIE
Discarica all’amianto. Bonificata
L’intervento nel cortile della cascina del Pravaccio. È costato al Comune 100.000 euro

La montagna di rifiuti è stata spianata. Svariati metri cubi di immondizia contenente amianto, portata via con la necessaria prudenza. Quanti siano i quintali di rifiuti asportati dal cortile della cascina del Pravaccio, vecchio edificio che sorge in via Friuli, strada che collega viale Belforte con viale Peschiera è secondario di fronte alla spesa affrontata per i lavori di rimozione e smaltimento: 80mila euro messi a disposizione dai forzieri di Palazzo Estense (Iva esclusa).
Ora, gli operai sono al lavoro per sistemare l’area. E cioè per chiudere le porte e le finestre, rimuovere le scale esterne e rendere impossibile, dall’esterno della struttura, costeggiata da una strada di campagna che porta al canile, accedere per bivacchi, festini o anche solo per vedere che cosa c’è, nelle vecchie stalle, per esempio.
Finestre, pertugi, e vecchie porte in legno con chiavistello sono stati rimossi. I mattoni rossi hanno richiuso tutte le finestre, sui due piani, e tra qualche giorno renderanno completamente inaccessibile tutta l’area. Si tratta della fase due dei lavori che in due settimane hanno portato al risanamento di un’area fortemente degratata, pericolosa (per la presenza di amianto) e illegale.
In agosto, subito dopo l’allarme per quel luogo diventato una pericolosa discarica a cielo aperto, si è corsi ai ripari: ordinanza di ripulire tutto, firmata dal sindaco, denuncia della Polizia locale, con il deposito della notizia di reato presso la Procura della Repubblica di Varese e l’avvio delle indagini per “deposito incontrollato di rifiuti e danneggiamento”.
Nei giorni scorsi é stato portato via tutto, bonificato in modo corretto, e ora sono arrivati gli operai che devono mettere in sicurezza la cascina vera e propria: un grande edificio tipico delle campagne lombarde, di fronte al quale sorge una tettoia quasi completamente crollata, per il ricovero degli attrezzi. In mezzo, un cortile che si era trasformato in un cimitero di rifiuti alto parecchi metri.
Tutto materiale accatastato vicino all’edificio principale, area ora delimitata dal nastro bianco e rosso. Qui i lavori continueranno con la posa di un muro, probabilmente con sorta di new jersey che però saranno alzati per impedire l’accesso ai camion che hanno scaricato il materiale.
Una operazione andata avanti parecchio tempo - di certo da anni - impossibile che quella discarica a cielo aperto si sia formata nell’arco di una notte. In totale, sono stati spesi ben centomila euro per ripulire tutto. «Con quel denaro avremmo sistemato e comperato giochi per quattro parchetti rionali», commenta l’assessore alla Tutela Ambientale Dino De Simone. Annuncia l’arrivo di fototrappole (previste anche nei grandi parchi) per monitorare chi compie scempi simili, «fototrappole di cui saranno dotati sia la Polizia locale sia le Guardie ecologiche e che verranno posizionate a rotazione nei punti presi di mira dai vandali».
Ingente al spesa: lavori pagati dal Comune, se mai si scoprirà chi ha compiuto il danno verrà richiesto di pagare le spese, ma quante possibilità vi sono, realisticamnete di risalire agli autori?
«Quell’area è abbandonata da troppo tempo, abbiamo risanato una situazione che si trascinava da tempo, e i costi per sistemarla ricadono sulle spalle di tutti i i cittadini - prosegue l’assessore De Simone -. Incivili delinquenti, gli autori, c’è un mercato dell’illegalità che finisce per rovinare i nostri boschi».
Da qui l’appello: attenzione a chi ci si affida e a dove vengono smaltiti i materiali delle ristrutturazioni delle nostre case. «Basta chiedere: dove li portate? È importante che tutti i cittadini vigilino, nel loro piccolo».
Tra i rifiuti ritrovati, infatti, soprattutto materiale edile e addirittura scocche di vecchie auto .. La casina del Pravaccio che cosa diventerà? Al momento «stiamo valutando alcune ipotesi», dice De Simone. «Potrebbe diventare un’area di estensione del canile municipale, ma stiamo valutando». Per ora, i lavori continuano. Per mettere in sicurezza l’area e cancellare tutte le tracce dello scempio.
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