VIOLENZA
Picchia la moglie e la costringe a partire in treno
Arrestato un 40enne in Ossola: maltrattamenti, botte e violazioni continue del divieto di avvicinamento

Violenze e maltrattamenti alla moglie, arrestato un quarantenne. I carabinieri della Stazione di Domodossola hanno tratto in arresto appunto un 40enne - di origini campane ma residente in Ossola - già colpito dall’allontanamento dalla casa familiare e dal divieto di avvicinamento alla moglie con l’applicazione del braccialetto elettronico, per reati ricadenti nelle cosiddette fattispecie da “codice rosso” che lo stesso ha perpetrato nei confronti della coniuge.
I CONFLITTI E L’AGGRESSIONE
I conflitti all’interno della coppia erano iniziati ad ottobre quando la donna era stata soccorsa dai Carabinieri di Stresa, a bordo di un treno fermo alla locale stazione ferroviaria: era in vestaglia e aveva chiesto aiuto al capotreno al quale aveva detto che era stata costretta a salire sul convoglio a Domodossola dal marito, dopo un litigio avvenuto in casa. E’ poi emerso che la donna era stata aggredita in camera da letto in quanto intenta a utilizzare il cellulare e al culmine del litigio il marito l’aveva percossa e poi portata in stazione e obbligata a salire sul primo treno diretto a Milano per poi farle raggiungere il suo paese d’origine e restarci. Sempre la donna, in quella circostanza, aveva raccontato ai militari di essere vittima di comportamenti minacciosi e violenti sia dal punto di vista sia fisico che morale da parte dell’uomo, descrivendo la situazione familiare nella quale era costretta a vivere.
LE INDAGINI
Le dichiarazioni della donna e l’attività d’indagine dei Carabinieri avevano portato lo scorso mese di novembre l’Autorità Giudiziaria ad emettere nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese con l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimenti restrittivi, così come previsti dall’attuale normativa introdotta per il contrasto della violenza di genere (il cosiddetto codice rosso), che tuttavia non hanno persuaso l’uomo nell’interrompere i suoi comportamenti.
CONTINUE VIOLAZIONI
Anzi, ha continuato imperterrito a violare le prescrizioni imposte alimentando ancora di più nella donna lo stato di paura, come avvicinamenti minacciosi alla vittima e messaggi telefonici: azioni che la stessa ha sempre denunciato ai Carabinieri integrando il quadro accusatorio nei confronti dell’uomo.
IL CORAGGIO DELLA VITTIMA
Il coraggio e la determinazione della vittima hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire e circoscrivere tutti gli episodi nei quali l’uomo la intimidiva e uno in particolare nel quale cercava un incontro “involontario” con la stessa, non curante del provvedimento restrittivo a suo carico. Condotte dell’uomo che, comunicate e vagliate dalla Procura della Repubblica e dal Tribunale di Verbania - e in considerazione anche di altri episodi nei quali è emersa la pericolosità del soggetto - hanno fatto alla fine emettere l’ordinanza di aggravamento con la sostituzione della misura attuale con quella della custodia in carcere. Così il quarantenne è finito dietro le sbarre, a Verbania.
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