L’INCONTRO
Don Burgio a Gallarate: «Servono spazi per i giovani»
Risse ed episodi violenti sempre più frequenti. Il cappellano del carcere minorile del Beccaria dice: «Creare un posto aperto solo agli adolescenti»

«I maranza ci sono e rimarranno in mezzo a noi e gli spazi deperiscono, se non vengono utilizzati». Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, ospite ieri sera - giovedì 14 novembre - del gruppo Agesci Scout di Gallarate, ha lanciato alla città una provocazione a proposito dei giovani che finiscono coinvolti in episodi di violenza, risse e microcriminalità. «Siamo intelligenti, nel senso di intus-legere, leggere in profondità», ha detto il sacerdote. «Uno potrebbe anche ripensare gli spazi e creare un posto aperto solo agli adolescenti».
PREOCCUPAZIONE PER LA VIOLENZA GIOVANILE
Parole - pronunciate durante un incontro organizzato dai capigruppo Scout Veronica Cavalleri e Marco Caruso in occasione del centenario di attività dell’associazione - che arrivano mentre la città di Gallarate si interroga sulla questione giovanile e sul fenomeno delle risse e degli episodi violenti che vedono protagonisti i giovanissimi. Con le parrocchie ma anche le scuole in prima linea per dare una possibilità a quelli che in gergo passano per “maranza”: oggi all’istituto Ponti di via Stelvio sarà presentato il Tavolo della qualità relazionale, un’iniziativa multidisciplinare voluta fortemente dal dirigente Massimo Angeloni, pensata per mettere in rete le competenze di diversi soggetti educativi ed istituzionali in modo da arginare la deriva violenta e antisociale tra i giovanissimi.
SPAZI A DISPOSIZIONE PER I GIOVANI
«A Varese – ha ricordato don Burgio – un tentativo è stato fatto ed è stata realizzata una sala di registrazione all’interno di un oratorio. Molti ragazzi compiono reati per pagarsi le registrazioni». A Gallarate il tema degli spazi a disposizione dei ragazzi messo al centro del dibattito dal cappellano del Beccaria è stato sollevato di recente anche da uno degli esperti che oggi parteciperà al tavolo sulle relazioni del Ponti, il mediatore Gianfranco Selvagio, come possibile argine alla violenza tra giovanissimi che finiscono per picchiarsi per una sigaretta o pochi euro. E si lavora per provare ad organizzare in città anche un incontro-testimonianza che possa scuotere i ragazzi.
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