IL MONITO
«Incuria e disattenzione, Sacro Monte fermo all’Ottocento»
Don Sergio Ghisoni, l’arciprete in partenza, avverte: «Montagna soffocata dal verde selvaggio»

«Non c’è affetto nel custodire un bene che i nostri padri ci hanno consegnato. Un patrimonio enorme soffocato da tante piccole incurie e disattenzioni da parte sia di privati cittadini sia di enti pubblici». Un monito severo, che non ammette repliche quello pronunciato da don Sergio Ghisoni, l’arciprete del Sacro Monte che domenica prossima, 13 agosto, saluterà in piazza San Paolo VI, al termine delle quattro messe festive, i fedeli della comunità parrocchiale di Santa Maria del Monte e coloro che abitualmente salgono in preghiera lungo il viale del Rosario per partecipare alle celebrazioni in santuario.
«IL VERDE SELVAGGIO»
Il settantunenne sacerdote originario di Rivolta d’Adda al quale, dal prossimo primo settembre, l’arcivescovo della diocesi ambrosiana, monsignor Mario Delpini, ha affidato la guida della parrocchia San Nicolò in Vaprio d’Adda, pur mantenendo la sua abituale serenità d’animo punta in particolar modo il dito verso «il verde selvaggio» che sta avvolgendo la montagna sacra varesina alterandone la bellezza paesaggistica e mettendo a rischio il valore artistico di alcune cappelle presenti lungo la Via sacra.
L’intervista completa sulla Prealpina di oggi, lunedì 7 agosto
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