INCERTEZZE
«Dove butteremo le auto vecchie tra dieci anni?»
«Se nel 2035 in Europa tutti dovranno avere un’auto elettrica non sappiamo come e dove smaltiremo i veicoli»: la riflessione dell’ingegner Salvatore Crapanzano

«L’innovazione di per sé è splendida». Ma non sempre è la scelta migliore. Ne è convinto l’ingegner Salvatore Crapanzano – presidente della commissione Mobilità dell’Ordine degli ingegneri di Milano e della Croil (Consulta regionale ordini degli ingegneri della Lombardia) – per il quale la vera sfida in ambito di mobilità non sta nel creare da zero, quanto nel condurre il cambiamento su una base già solida. «Io vedo bene l’innovazione quando migliora qualcosa di già esistente». È stato così, a esempio, per l’alta velocità ferroviaria: «Ha potenziato un sistema preesistente e per questo ha dato ottimi risultati».
Il punto, secondo Crapanzano, è che «una risorsa vecchia non va buttata via soltanto perché è vecchia». E infatti cosa succede quando si punta su un’innovazione che sostituisce, anziché valorizzare? Il rischio è lasciare dietro di sé una scia di risorse sprecate, come potrebbe accadere con le auto elettriche: «In teoria tra 10 anni, stando a quanto dice l’Europa, tutti ne avranno una. Ma a quel punto cosa faremo delle macchine vecchie? Le buttiamo via?». Se così sarà, Crapanzano si dice disposto ad accettarlo. «Però ci devono dire anche che cosa ne fanno e quanto costa farlo». Ecco allora che è opportuno rimettere a sistema tutto. «Ciò che è innovativo rispetto a quanto c’è già, ha risultati eccezionali con costi bassi».
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