LA PIAGA
Dramma del gioco d’azzardo: la “scommessa” per i legali
Al Falcone di Gallarate il seminario dedicato agli avvocati del foro di Busto Arsizio. Come dare assistenza a chi ha fatto debiti su debiti
Quanto disastrosa sia la dipendenza dalla droga è un dramma noto. Resta ancora relativamente sommerso, invece, il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo.
«Duecentomila euro con la cocaina non si possono bruciare in un giorno: c’è un limite fisico. Con il gioco d’azzardo non è così»: così ha cercato di tracciare un discrimine, oggi, mercoledì 15 ottobre, a Gallarate, l’avvocato Sara De Micco. L’associazione Azzardo e nuove dipendenze di cui è vicepresidente ha infatti organizzato nella sala conferenze della scuola Falcone di Gallarate un seminario dedicato agli avvocati del foro di Busto Arsizio per fare il punto sugli strumenti a disposizione per tutelare, almeno sul fronte economico e finanziario, chi perde il controllo davanti a slot e scommesse: almeno settanta le persone in sala, tra legali e operatori del sociale, per mettere a fuoco le procedure finalizzate ad affrontare il sovraindebitamento che sommerge le famiglie.
Secondo i dati resi noti di recente da And, sono in media una decina al mese i casi che si presentano agli avvocati che seguono l’associazione per l’assistenza legale a chi finisce sommerso. Dalla persona che si è ridotta a fare il giro degli sportelli della propria banca per prelevare soldi, a quella che cercando di smettere è finita imbrigliata in una serie di cavilli che gli hanno impedito di pagarsi il dentista.
Pregi e limiti degli strumenti di tutela a disposizione: questo il cuore del corso pensato per dare agli avvocati la consapevolezza necessaria per assistere chi finisce nella rete.
E in apertura del convegno la presidente di And, Daniela Capitanucci, ha lanciato il sasso: «Avremo un’inversione di marcia delle politiche sul gioco quando finalmente le famiglie scenderanno in piazza a protestare. Purtroppo il dolore di chi è coinvolto è tale che difficilmente questo potrà succedere, ma se pensiamo ai soli danni economici dell’azzardo, essi colpiscono una fascia molto ampia della popolazione. Se il nostro amministratore di condominio, ad esempio, avesse un problema con il gioco, anche noi avremmo un problema anche se non avessimo mai giocato un solo euro».
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