TARGA CLONATA O ERRORE UMANO?
Due multe fantasma: è un record
Contravvenzioni recapitate a casa per infrazioni commesse a Bari e Innsbruck: "Mai stata in nessuna delle due città"
Prima una multa a Bari, un paio d’anni fa, poi un’altra contravvenzione a Innsbruck, in Austria, nell’agosto scorso. Peccato che lei, un’insegnante varesina di 35 anni, con la sua automobile non fosse mai stata né a Bari né a Innsbruck.
Di qui una serie di scocciature burocratiche, con l’incubo di incorrere in sanzioni più pesanti per il prolungarsi dei tempi. "All'arrivo della multa da Bari – spiega – inviai un fax al numero dell’ufficio scritto sulla contravvenzione, affermando che quella indicata non poteva essere la mia auto. Mi risposero subito scusandosi per l’inconveniente e affermando che poteva trattarsi di un loro errore".
Ma pochi giorni fa il "giallo" si è ripresentato. A casa della malcapitata varesina è arrivata un’altra contravvenzione, questa volta proveniente da Innsbruck.
Nel documento si richiedeva il pagamento di 45 euro per il superamento di un limite di velocità, riscontrato nello scorso mese di agosto, per le vie della cittadina tirolese. Secondo la notifica, l’automobilista aveva superato di oltre dieci chilometri orari il limite imposto dalla segnaletica.
Manco a dirlo, la varesina qui non aveva mai messo piede. Né in quella data, né nei mesi precedenti, tantomeno con la sua vettura. Che fare, quindi? "In queste situazioni – spiega Alfredo Magliozzi, comandante della Polizia stradale di Varese – le strade sono due: o si contatta l’autorità o l’ente che ha elevato la contravvenzione, invitandoli a inviare la fotografia che mostra la targa; oppure ci si reca al più vicino comando di polizia, sporgendo una denuncia e dichiarando sotto la propria responsabilità di non essere stati in quella località nella data indicata. Poi provvederà l’autorità competente a contattare chi ha elevato la sanzione". Ma per quale motivo si verificano episodi simili? "In casi piuttosto rari può trattarsi di targhe clonate, ossia riprodotte e applicate su altre auto, proprio per evitare di essere identificati – prosegue Magliozzi - Più frequente è invece il caso di un errore umano nella trascrizione della targa: bastano un numero o una lettera, e la contravvenzione arriva a un altro automobilista, al posto di quello che ha commesso l’infrazione.
Proprio per questo motivo, ad esempio, sui tutor che abbiamo sull’autostrada A8 la lettura della targa avviene in maniera elettronica, escludendo quindi il rischio di errori umani".
Certo, se anche nel caso dell’automobilista varesina si trattasse di due errori di lettura, la casistica sarebbe quasi da vincita all’enalotto.
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