AMBIENTE
L’urlo dei pescatori: «Giù le mani dal torrente Crana»
L’associazione Pescatori Alto Verbano contro il progetto di una micro centrale elettrica

«Giù le mani dalle nostre acque, nessuno tocchi il torrente Crana». Il messaggio forte viene lanciato dall’associazione Pescatori Alto Verbano. In un comunicato diffuso oggi, mercoledì 9 ottobre, viene spiegato: «Successivamente alla vicenda del torrente Colmegnino che prevedeva la costruzione di una micro centrale elettrica per una produzione irrisoria di energia la cui approvazione, seppure ancora senza comunicazioni formali da parte di Provincia di Varese pare si sia arenata, ecco spuntare un’altra richiesta – al momento in fase di istruttoria presso Regione Lombardia – per una nuova opera che prevede, nei territori di Curiglia con Monteviasco e di Dumenza, la costruzione da parte di una S.r.l. uninominale del novarese, di un’altra micro centrale idroelettrica a scapito del torrente “Val Crana” con il suo intubamento di 1605 metri di cui 1.590 interrati in un’area soggetta a vincolo idrogeologico».
FIUMI DA TUTELARE
Un progetto che non piace ai pescatori: «Sarebbe ora che i nostri fiumi e torrenti, già sofferenti a causa delle siccità estive e delle piene improvvise causate da forti quanto improvvisi acquazzoni dovuti ai cambiamenti climatici - si legge nel comunicato -, siano tutelati dalle istituzioni». I pescatori chiedono che certi progetti «speculativi vengano rifiutati a priori da chi dovrebbe essere deputato alla difesa e bellezza di un distretto già fragile, pure soggetto a frequenti frane e non cedere all’interesse privato, specie quando questo non porta nessun beneficio al territorio ed alle popolazioni locali». Poi un quesito: «Gli abitanti della bella Val Veddasca saranno forse esentati dal pagamento di bollette energetiche o invece e più probabilmente alcuni di loro, oltre al degrado e distruzione del suolo si vedranno espropriare qualche mappale?».
L’AREA PROTETTA
L’associazione Pescatori aggiunge che «l’intubazione del torrente “Val Crana” per 1.605 metri in alta Val Veddasca è previsto in un’area protetta facente parte oltre che della Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano di Unesco, nonché dei Siti Natura 2000 (tutelati dall’Unione Europea) e facente parte di una zona ZSC (Zone Speciali di Conservazione protette dalle direttive dell’Unione Europea) oltre che SIC (Siti di Importanza Comunitaria) dove per la Val Veddasca si prevede la protezione di ben 7 habitat e 9 specie animali tra cui l’ormai rarissimo Cottus gobio (dai pescatori più conosciuto come scazzone) e le numerose trote immesse e provenienti gratuitamente dal nostro incubatoio di Maccagno con Pino e Veddasca».
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