A Nerviano è sfida a quattro
Pd e liste civiche contro il centrodestra diviso in due

Mancano due mesi esatti alle elezioni amministrative e a Nerviano si profila un confronto non solo tra liste civiche ma anche tra i partiti. Dopo l’ufficializzazione delle candidature del sindaco Massimo Cozzi (Lega, Gin e Con Nerviano) e di Sergio Garavaglia (Fdi e Fi), l’elenco si è arricchito di altri due concorrenti che aspirano a guidare la nuova giunta: Daniela Colombo (liste Tutti per Nerviano, Gente per Nerviano e Scossa civica) e Girolamo Alfredo Franceschini (Partito democratico).
L’unica donna
Colombo, 62 anni, nervianese doc, dirigente a Canon Italia, nonché consigliere comunale d’opposizione per un mandato e mezzo, è l’unica candidata del mondo civico. Verrà sostenuta dai tre gruppi che alle ultime elezioni avevano appoggiato l’ex sindaco Sergio Parini (ora alla guida di Scossa Civica). Rossella Arcamone e Arianna Codari sono i rappresentanti rispettivamente, di TpN e GpN. «La parola d’ordine che abbiamo scelto è “Kyosei”, dal giapponese, che significa “lavorare e vivere insieme per il bene comune” - ha spiegato Colombo –. Questi principi sono stati alla base del nostro programma. Siamo tre liste civiche molto coese ma ognuna con la sua peculiarità. Personalmente arrivo da sette anni in consiglio comunale che sono stati molto frustranti per la mancanza di dialogo. I nostri tra capisaldi ci saranno la scuola, la rigenerazione urbano e il lavoro sul capitale umano».
L’ex professore
Il Partito Democratico, invece ha deciso di scendere in campo sostenendo Girolamo Franceschini, 69 anni, ex professore di liceo con un passato da assessore nella giunta di Enrico Cozzi. «Quella di Franceschini – ha detto il portavoce Gennaro Elmo – è la scelta migliore che potessimo fare. Abbiamo cercato di costruire un fronte democratico, ma non è stato possibile, stiamo comunque cercando di allestire una lista civica di appoggio». «C’è molto da fare qui a Nerviano - a detto Franceschini –, un paese dove non c’è una vera piazza e dove nel riammodernare viale Villoresi si è pensato solo alle auto ma non a pedoni e ciclisti».
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