Ergastolo a Pizzocolo
Ergastolo ad Andrea Pizzocolo, il ragioniere aresino accusato dell'omicidio della
escort diciottenne Lavinia Simona Aiolaiei, strangolata nel
settembre 2013 in un motel a Olgiate Olona (Varese). I giudici della
Corte d'Assise di Busto Arsizio hanno anche riconosciuto un
risarcimento complessivo di oltre 235 mila euro per i familiari
della donna (la madre, la sorella, il fratellino di un anno e
mezzo e la sorellina di 7) parti civili nel processo. "Questa
sentenza non restituirà ai familiari la vita di Lavinia - ha
detto l'avvocato dei parenti, Tiziana Bertoli - ma almeno farà sì che Pizzocolo non possa più fare
del male". Nelle scorse udienze il pm di Busto Arsizio Raffaella
Zappatini aveva chiesto la condanna all'ergastolo, con 18 mesi
di isolamento diurno. Il collegio giudicante presieduto da
Renata Peregallo, che ha escluso l'aggravante della crudeltà,
oltre all'ergastolo ha disposto un anno di isolamento diurno e
l' interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dopo aver
strangolato la escort romena con delle fascette da elettricista
nella stanza dell'hotel, Pizzocolo ha compiuto un vero e proprio
stupro a più riprese della ragazza ormai morta. Scene che l'uomo
ha ripreso con una telecamera installata nella stanza,
realizzando un filmato. Poi ha abbandonato il cadavere in un campo in provincia di
Lodi.
La Squadra mobile di Lodi l'ha arrestato il 7 settembre 2013, poche ore dopo
il delitto. Nei suoi confronti il pm ha contestato l'accusa di
omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla
crudeltà, di vilipendio di cadavere e anche di sequestro di
persona e di lesioni ai danni di un'altra escort romena, che
riuscì a salvarsi.
Nelle scorse udienze il difensore di Pizzocolo, l'avvocato
Vincenzo Lepre, si era opposto alla richiesta dell'ergastolo,
sostenendo che l'uomo quando ha agito era parzialmente incapace
di intendere e di volere. Il ragioniere ha raccontato che "non
aveva intenzione" di uccidere la ragazza. Secondo la sua
versione la escort sarebbe morta durante un gioco erotico portato involontariamente alle estreme conseguenze dal cliente,
che era sotto effetto di sostanze stupefacenti.
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