LE OPINIONI
Errori di carta, Mauro Corona e Mondadori
Dalla casa editrice scuse pubbliche per alcune pagine mancanti
Nell’epoca del digitale, dell’intelligenza artificiale, dei download e dei pdf, c’è ancora spazio per gli “errori di carta”. Errori umani, non dei computer, che di sicuro non fanno piacere a chi ne subisce le conseguenze, ma che al tempo stesso possono trasformarsi in uno straordinario volano pubblicitario. È scoppiato in questi giorni il caso del “libro mutilato”, come l’ha definito l’autore Mauro Corona. Di che cosa si tratta? A spiegarlo è stato lo stesso scrittore friulano sui suoi canali social: «Il 21 ottobre è uscito, per Mondadori, il mio nuovo romanzo “I sentieri degli aghi di pino”. La notizia poteva essere lieta se, ahimè, nel libro non mancasse un intero capitolo a pagina 106. Non vi dico il mio stato d’animo, conterebbe poco e vi spaventerebbe. Quello che invece mi preme è scusarmi con i miei lettori», ha spiegato senza peli sulla lingua, come è nel suo stile.
Nemmeno un’ora dopo la pubblicazione sui social, ecco l’ammissione di responsabilità da parte della casa editrice di Segrate: «Ci siamo accorti di un errore nella prima tiratura del nuovo libro di Mauro Corona. Mancano tre pagine tra il capitolo 8 e il capitolo 9 – si legge nella nota –. Sono pagine che sono saltate durante la composizione del file, a partire dai quaderni di Mauro. Si tratta di un errore umano, di cui siamo gli unici responsabili. Ci scusiamo con Mauro Corona e con tutti i lettori e stiamo lavorando per risolvere la situazione tempestivamente». Da Mondadori hanno poi annunciato che «a breve saranno comunicate le modalità di recupero della copia corretta».
Insomma, un intoppo sì, con inevitabili danni economici per la casa editrice, ma che si sta trasformando in una eccezionale campagna pubblicitaria dell’ultima fatica di Corona. Anche perché, per spiegare le ragioni di questo errore, occorre spiegare il motivo: le pagine sono “sparite” a causa di una particolarità stilistica forse unica di Mauro Corona. L’autore, infatti, da sempre scrive a mano tutte le sue opere sulle pagine di piccoli quaderni e, probabilmente, proprio uno di questi deve essere sfuggito in fase di passaggio al digitale. Insomma, la vicenda riporta indietro nel tempo, al profumo della carta e dell’inchiostro, del legno e della pietra, per usare parole care allo scrittore di Erto, e ci ricorda che, tutto sommato, errare è umano. E siamo ancora esseri umani.
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