LA NATURA
«Salvate il rospo d’Arsago»
Intervento del Parco del Ticino per salvare lo “Sciatt” dall’estinzione: pronti 75mila euro

Ad Arsago lo chiamano lo Sciatt, e i libri di storia locale ricordano ancora l’invasione che il paese dovette subire nel lontano 1733.
Gli studiosi d’ambiente lo chiamano invece Pelobate fosco, e oggi è un raro e dunque prezioso rospo che abita tra le paludi che sorgono al confine tra Arsago Seprio e Mezzana, il rione più a nord di Somma Lombardo. Peccato che di esemplari presenti in natura ce ne siano sempre meno. Le cause sono molte, non ultima la siccità che, per esempio, la scarsa estate ha reso le zone umide di Arsago Seprio e Somma Lombardo terra arida, di certo non l’habitat ottimale per un anfibio che poco sopporta i cambiamenti climatici.
Per questo motivo hanno deciso di scendere in campo il Parco del Ticino e la Fondazione Lombardia per l’ambiente con un intervento di potenziamento delle zone umide, come intervento specifico di un più ampio progetto teso al consolidamento della connessione ecologica tra la valle del Ticino e le Alpi.
Sono cinque la aree umide sul quale si interverrà (Mezzana Superiore, Mezzana Inferiore, Lazzaretto di Somma, Valle Bagnoli e Vernolo), per un investimento superiore ai 75mila euro.
Il progetto prevede la realizzazione di chiuse, nuovi tratti di fosso intubato, canali di drenaggio, movimentazione di terra e sistemi di regolazione dei livelli, in modo tale da garantire la presenza d’acqua anche nei periodi più secchi.
Al Lazzaretto, per esempio, verrà installato un dispositivo di regolazione del deflusso all’altezza dello scarico dell’acquitrino, attraverso il quale sarà possibile stabilire il livello massimo e minimo di riempimento della zona umida.
È uno sforzo economico elevato giustificato dal fatto che le paludi di Arsago e Somma sono Sito di interesse comunitario (Sic) incluso nella Riserva della biosfera dall’Unesco “Valle del Ticino”. Ricopre un ruolo fondamentale nell’ambito della rete di connessione ecologica che collega la fascia alpina e prealpina, con gli ambienti tipici della Pianura padana.
«Approfonditi studi», spiegano i tecnici nella relazione già approvata dai due Comuni, «hanno permesso di porre l’accento sull’estrema importanza che l’area riveste per diverse specie di anfibi e in particolare per il Pelobate fosco insubrico, sottospecie endemica della Pianura padana, la cui conservazione è considerata prioritaria a livello comunitario in quanto essa versa attualmente in una condizione di alto rischio di estinzione».
Lo Sciatt è considerato specie prioritaria ai sensi della direttiva Habitat ed è classificata “Endangered” nelle liste rosse italiane della Iucn. Gli studi hanno evidenziato come l’area di Arsago e Mezzana sia la più importante d’Italia per il Pelobate fosco, sia per numero di siti di riproduzione che per presenza di esemplar.
«Le caratteristiche ambientali dell’area delle paludi di Arsago rappresentano una peculiarità pressoché unica, poiché garantiscono un habitat sostanzialmente omogeneo che offre un buon numero di zone umide potenzialmente ottimali per la riproduzione del Pelobate. Tali condizioni non sono più riscontrabili nel resto della Pianura padana, dove la scomparsa degli habitat adatti e la loro estrema frammentazione hanno causato l’isolamento genetico delle altre popolazioni conosciute di Pelobate fosco e la sua estrema rarefazione».
Gli interventi previsti rispondono a uno degli obiettivi specifici del progetto Speciem per Aquam, finanziato da Fondazione Cariplo sul bando Connessione Ecologica 2015, che mira al miglioramento della rete ecologica nell’area delle paludi di Arsago, al fine di connettere i nuclei isolati e incrementare lo scambio genetico della più importante popolazione italiana di Pelobate. Per salvarlo dall’estinzione.
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