LA SENTENZA
Evasione Cutrì, conto salato
Un anno dopo la sparatoria, la banda patteggia: quattro anni e sei mesi a Christian Lianza, accusato di omicidio colposo. Tre anni e sei mesi agli altri membri della banda

Hanno patteggiato pene da tre anni e sei mesi fino a quattro anni e sei mesi di reclusione sette membri della banda che il 3 febbraio 2014 organizzò l'evasione di Domenico Cutrì, che stava scontando una condanna all'ergastolo per omicidio nel carcere di Busto Arsizio.
Altri tre presunti componenti e fiancheggiatori, che non avevano presentato istanza di patteggiamento, sono stati invece rinviati a giudizio dal gup di Busto Arsizio Giuseppe Limongelli.
In particolare ha patteggiato quattro anni e sei mesi Christian Lianza, accusato anche di omicidio colposo per aver colpito inavvertitamente il fratello di Domenico Cutrì, Antonino, durante la sparatoria fuori dal Tribunale di Gallarate con gli agenti della Polizia penitenziaria, sorpresi mentre stavano accompagnando il detenuto a un'udienza.
Antonino venne abbandonato dai complici fuori dall'ospedale di Magenta, dove morì nelle ore successive all'evasione.
Hanno patteggiato una pena di quattro anni e due mesi Luca Greco, Davide Cortesi, Aristotele Bhune e Daniele Cutrì, l'altro fratello di Domenico Cutrì. Danilo Grasso ha patteggiato invece tre anni e sei mesi, e Franco Cafà un anno di reclusione.
Le pene erano state concordate dalle difese, nelle scorse settimane, con il pm di Busto Arsizio Raffaella Zappatini.
Martedì 3 febbraio il gup Limongelli ha accolto le richieste. Tra le persone rinviate a giudizio c'è anche Carlotta Di Lauro, la fidanzata di Antonino Cutrì.
Sono tutti accusati, a vario titolo, di procurata evasione, possesso e ricettazione di armi da guerra e rapina.
Lo scorso 11 dicembre Domenico Cutrì, arrestato dai carabinieri una settimana dopo l'evasione nell'appartamento in ristrutturazione a Inveruno, dove si era rifugiato, aveva patteggiato la pena di due anni di reclusione.
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