I PROGETTI
Ex macello e Casa Azzimonti: cantieri a Busto Arsizio
Lavori con fondi del Pnrr. Scintille in Consiglio comunale

Sono stati firmati i contratti per l’esecuzione dell’appalto relativo ai progetti di riqualificazione dell’ex oratorio di Sacconago (Casa Azzimonti) e della parte dei fabbricati all’interno dell’ex macello di via Pepe. Si tratta di due opere che verranno finanziate dal Pnrr, con un contributo complessivo di 10 milioni di euro.
Lo ha annunciato in avvio del consiglio comunale il sindaco Emanuele Antonelli: «Abbiamo stipulato i contratti con l’impresa che si è presentata – ha rivelato il primo cittadino -. Siamo soddisfatti perché la scadenza per la firma dei contratti era fissata per il 31 luglio». Non c’è stato bisogno, dunque, di arrivare alla deadline: le firme sono arrivate prima. E i due progetti di riqualificazione possono procedere. Altra buona notizia: «Si stanno chiudendo pure le gare per il Conventino di via Matteotti e l’ex carcere di via Borroni. Anche qui c’è interesse».
Quanto alle indiscrezioni di stampa sull’esclusione di alcuni progetti del Pnrr da parte del Governo (ad esempio sulla lotta al dissesto idrogeologico e sull’uso dell’idrogeno nei settori industriali più inquinanti), il sindaco non sembra particolarmente preoccupato: «I progetti già partiti e in linea con le tempistiche non dovrebbero essere tagliati», ha tranquillizzato Antonelli.
SCINTILLE SUL NUMERO LEGALE
Sempre nel consiglio comunale di stasera, si sono registrate scintille: «Manca il numero legale» hanno denunciato gli esponenti del Partito Democratico durante la discussione del primo punto all’ordine del giorno. E il sindaco Antonelli si è infuriato: «Basta con questi giochi da bambini».
A far nascere il “caso” è stata la temporanea assenza di tutti e quattro i consiglieri di Fratelli d’Italia, che in quel momento stavano incontrando nella loro sede il deputato meloniano Andrea Mascaretti, di passaggio da Busto. A quel punto il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni, riscontrando numerose assenze nei banchi della maggioranza (non solo in Fratelli d’Italia), ha chiesto la verifica del numero legale, togliendo le tessere. E suscitando così la dura reazione del sindaco, che ha invitato la minoranza a non ricorrere a «giochi da bambini». A togliere le castagne dal fuoco è stato l’ingresso di tre consiglieri di Fdi (Claudia Cozzi, Paolo Geminiani e Max Rogora, mentre il capogruppo Luca Folegani è assente giustificato). «Solo a quel punto è tornato il numero legale, che prima mancava - ha evidenziato, a margine, la consigliera dem Valentina Verga -. Non sono “giochi da bambini”, come li definisce il sindaco: è la democrazia. Dovrebbe piuttosto prendersela con i consiglieri del suo partito, che stavano facendo mancare il numero legale. Troppo comodo sbraitare e accusare sempre la minoranza».
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