ARRIVANO LE RUSPE
Ex Parma, giù lo stabilimento
Saronno perde un pezzo di storia: abbattuta la fabbrica di casseforti dismessa e diventata rifugio per abusivi

Ruspe in azione per abbattere i capannoni dell’ex Parma, nella zona di via Marconi e Monte Grappa. L’intenzione è di risolvere una volta per tutte i problemi di sicurezza urbana che erano stati a più riprese lamentati da chi abita nel quartiere, stanco di trovarsi alle prese con strani via via, sia di giorno che di notte, nei pressi degli stabili industriali ormai inutilizzati.
Il cantiere
Come detto, il primo passo concordato tra la proprietà e l’ente locale è stato appunto quello di abbattere i fabbricati dismessi dove si erano verificate le intrusioni, a seguito delle quali era stato necessario disporre degli sgomberi delle forze dell’ordine, con la necessità per i privati di attuare una serie di interventi di messa in sicurezza con cui tenere lontani senzatetto e sbandati. Da qui la scelta di optare per una soluzione radicale, abbattendo tutti gli edifici presenti nell’ex comparto produttivo. Da ricordare che i proprietari avevano già rimosso alcuni serbatoi collocati nel sottosuolo.
Addio a un pezzo di storia
Si chiude così un importante capitolo della storia industriale di Saronno, anche se in realtà l’azienda, storica produttrice di casseforti e caveaux, sorse a Lainate per poi trasferirsi nel 1901 all’ombra del Santuario, in un moderno stabilimento in cui trovarono lavoro oltre cento persone. Nel corso del tempo, a quella struttura fu affiancato il più moderno polo di Solaro, dove agli inizi degli anni Novanta è stata trasferita l’attività produttiva della Parma Antonio & figli. E a Saronno rimase solo un’area dismessa in più.
L’altro abbattimento
Sempre in queste ore è in corso anche l’abbattimento di una palazzina disabitata, che si trovava all’angolo tra le vie Volonterio e Randaccio, alla periferia della città. Si tratta di un’opera di sostituzione e demolizione: al posto dei caseggiati, da tempo sfitti e ormai fatiscenti, saranno in tempi brevi realizzati cinque nuovi appartamenti e due negozi. Altri progetti, riguardanti sempre le aree dismesse, sono infine allo studio e si avvicinano sempre di più ai blocchi di partenza, o sono comunque al centro del confronto tra il Comune e le società immobiliari che intendo attuarli. Si tratta insomma di riqualificazioni che dovrebbero contribuire a rilanciare e a rendere più vitale e accogliente la città del Santuario, partendo proprio dagli spazi chiusi e dimenticati che, una volta riutilizzati, potranno contribuire a renderla più bella e accogliente.
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