LA CRUDELTÁ
Galline decapitate: mistero
Scoperte in un prato da una donna a passeggio: «Rito esoterico? Ho fatto denuncia»

Due galline con le teste mozzate in un angolo di prato. Ed è mistero sugli autori del macabro gesto.
A dare l’allarme è stata una fagnanese che con i cani ogni giorno passeggia lungo la pista ciclopedonale al confine fra il paese e Solbiate Olona, nei pressi della casa rossa. Ha trovato i due volatili abbandonati e ha dato l’allarme alle forze dell’ordine.
Per ora, la vicenda resta avvolta dal mistero.
«Già qualche tempo fa avevo visto una cosa simile - spiega la donna alla Prealpina -. Quando un paio di giorni fa con i cani mi sono imbattuta nuovamente in queste galline morte ma soprattutto senza testa, mi sono agitata».
Pare che ci fossero vicini anche dei piatti. Altri elementi, la donna, non li ha notati.
«Chi può avere fatto una cosa simile? La presenza dei piatti vicini mi fa escludere che siano stati degli animali...».
Non ci sono elementi né certezze sulle due galline decapitate verso la discesa che conduce dal paese al fondovalle, una discesa secondaria, conosciuta dai residenti della zona e in parte su un terreno privato.
In zona, tra l’altro non ci sono volpi, unici animali che avrebbero potuto assaltare le galline. Non è da escludere comunque la pista di un animale predatore.
In questi giorni sono tornati i pastori con la transumanza, e stanno spostando le pecore, ma si sono appostati a Solbiate al confine con Olgiate Olona, dunque non sono tornati in quest’area. Almeno per il momento.
«Che ci sia dietro qualche rito esoterico?», si domanda la donna che teme per i suoi animali.
«Per questo ho chiamato le forze dell’ordine lasciando nome e cognome, dando ogni dettaglio».
Di fronte all’orrore degli animali decapitati, in questo momento non si può escludere che sia opera anche di qualche straniero che ha fatto un sacrificio in onore a qualche divinità, anche se in questo periodo dell’anno non ci sono festività che prevedono la decapitazione di animali.
Sono episodi che provocano orrore fra i residenti e che la comunità vede sempre come un atto socialmente riprovevole, forse associato alla pratica caraibica della Santeria, il culto pagano della Yoruba. Basti pensare che lo scorso anno, il Tribunale di Udine ha condannato due uomini - uno dei due considerato un santone - a capo di una setta che per battezzare i suoi adepti faceva sacrifici, decapitando animali. E fra questi le galline.
Al momento, pare piuttosto improbabile che sul territorio possa esserci una setta simile. Più verosimilmente potrebbe trattarsi di un sacrificio crudele da parte di qualche esaltato. Il risultato è comunque lo stesso: sconcerto da parte della comunità e intanto le carcasse delle galline ieri, mercoledì 30 settembre, erano ancora abbandonate nel prato.
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