IL RACCONTO
Falò a Varese: un affare di cuore
La storia dell’antica tradizione di piazza della Motta: lanciare biglietti nella pira di Sant’Antonio, nata dai desideri delle più giovani

“Preparatevi a trovare marito”: potrebbe essere riassunta così l’origine della tradizione dei bigliettini lanciati nel falò di Sant’Antonio. È consuetudine che nell’appuntamento varesino, in piazza della Motta, speranze, attese e desideri per l’anno appena iniziato vengano affidate al Santo tramite richieste gettate nel rogo, in particolare se legate a questioni di cuore. Ma da dove nasce questa abitudine?
LA STORIA
Si tratta di una tradizione storicamente legata soprattutto alle più giovani. Infatti, la celebrazione di Sant’Antonio chiudeva le feste invernali, dopo le quali gli uomini sarebbero tornati a lavorare in Svizzera e in Germania. Per le donne varesine che desideravano un compagno, questa sembrava l’ultima occasione per trovarlo, prima che in città, e in particolare nel quartiere della Motta, rimanessero soltanto loro.
A riguardo, le nonne dicevano “Sant’Antoni de la barba bianca, fam truà quel ch’el ma manca” (“Sant’Antonio dalla barba bianca, fammi trovare quello che mi manca”). Quindi, non sono solo gli affari amorosi a essere affidati al Santo. C’è anche chi chiede lavoro, successo, risultati scolastici, serenità, felicità. Ciò che si percepisce come mancanza nella propria vita.
L’EVENTO
I desideri per il 2025 si potranno gettare nella pira giovedì 16 gennaio alle 21, in piazza della Motta a Varese. La manifestazione, organizzata dai Monelli della Motta e patrocinata dal Comune di Varese, sarà accompagnata da altri eventi in piazza della Motta e nelle aree circostanti nelle giornate del 16 e 17 gennaio 2025.
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