ARTE
Fantastici dinosauri dei paleoartisti
A Chiasso una mostra originale
A Chiasso si fa un viaggio nel tempo con i paleoartisti, che non sono pittori o scultori giurassici o estinti, ma creativi che nel XX secolo in Inghilterra e in America hanno cominciato a disegnare dinosauri e animali morti da millenni. Lo scopo? Dare un’immagine tridimensionale ai fossili, rendendo in carne e ossa le forme di vita di un lontano passato. La paleoarte s’è poi sviluppata all’inizio degli anni Settanta del Novecento come nuova disciplina new age ed è attualmente un settore dell’arte contemporanea in grande espansione.
A Chiasso è lo Spazio Officina che ospita opere grafiche, pittoriche, video e modelli che mettono in scena la preistoria, con opere di Max Ernst e di altri 13 paleoartisti in un allestimento di grande vivacità. L’iniziativa - a cura di Alessia Vandelli e di Nicoletta Ossanna Cavadini - è frutto di un progetto con il Museo dei fossili del Monte San Giorgio a Meride (sul versante italiano c’è il Museo dei fossili di Besano), patrimonio mondiale dell’Unesco grazie al suo eccezionale bacino fossile risalente al Triassico Medio (circa 240 milioni di anni fa). A Meride si può infatti visitare una sezione temporanea dedicata al Cyamodus, un rettile marino enigmatico, vagamente somigliante alle tartarughe, che 242 milioni di anni fa abitava le calde acque del mare del San Giorgio.
Allo Spazio Officina sono invece presenti paleoartisti che modellano per istituzioni museali le forme di vita di un passato lontano come Beat Scheffold e Fabio Fogliazza, affiancati da paleoartisti che analizzano il dinamismo e il colore in funzione del dato scientifico: Fabio Pastori e Simone Maganuco con il team Dinosauri in Carne e Ossa. Alberto Gennari e Marco Auditore dai fossili passano a illustrare un vero e proprio racconto storico evolutivo, mentre Fabio Manucci e Michele Dessì sono capaci di rendere con grande fascinazione, attraverso immagini, le scoperte recenti di un mondo trascorso. Sante Mazzei, Loana Riboli, Davide Bonadonna ed Emiliano Troco ci trasportano con le loro illustrazioni in mondi lontani. È inoltre presente in mostra la paleoarte nella comunicazione con i suggestivi disegni di Angelo Boog per una serie di tre francobolli per La Posta Svizzera.
Ma il punto di forza della mostra allo Spazio Officina sono le 34 tavole grafiche dell’opera «Histoire naturelle» (1926) di Max Ernst, dove l’autore - fra i principali esponenti del Surrealismo - mette a frutto la creatività e lo spirito scientifico che avevano trovato il culmine con il positivismo delle scienze naturali e con il nuovo modo di rappresentazione che si ispirava al mondo onirico dei sogni e dell’immaginazione. Il concetto riferito al «mostruoso» è uno degli aspetti indagati da Ernst, in particolare nei «Dans l’écurie du sphinx», tavola XXVII (gallina-uccello) e nei «Coups de fouet ou ficelles de lave», tavola XI (cavallo-rinoceronte).
«Viaggio nel tempo: i paleoartisti» - Fino al 27 aprile a Chiasso (Svizzera), Spazio Officina, via Dante 4, da martedì a venerdì 15-18, sabato e domenica 10-12 e 15-18, 004191.6950888, il 6 aprile gratuito; a Meride, Museo dei fossili, via Peyer 9, da martedì a domenica 9-17, 004191.6400080.
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