Fermata la banda della coca
Vasto giro di droga scoperchiato da Dda e Finanza: otto le persone arrestate partendo dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia

Un vasto, vastissimo giro di droga esteso tra il Legnanese, il Magentino e l'hinterland, scoperchiato dalla Dda di Milano insieme con il Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza. L’indagine, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe nata dalle frasi di un collaboratore di giustizia che avrebbe subito un violento pestaggio perché in ritardo nel pagamento dei debiti con i narcotrafficanti. Nei giorni scorsi le manette sono scattate per otto indagati, sette dei quali portati dietro le sbarre e uno lasciato agli arresti domiciliari.
Tra essi spicca il nome di Francesco Musitano, quarantacinquenne di Bareggio che a detta degli inquirenti avrebbe attiguità con la ‘ndrangheta. Tra i suoi precedenti, c’è il tentativo di importare 600 chilogrammi di cocaina da Panama, fatto per il quale è già stato condannato a due anni e quattro mesi. Sentenza che non è però definitiva.
Della banda farebbe parte anche un ragazzo della zona arrestato a settembre del 2013 e condannato a maggio dell’anno successivo dal gup di Busto a tre anni e quattro mesi: in casa gli inquirenti gli trovarono l’unica sostanza stupefacente di fatto sequestrata nel corso dell’inchiesta, poiché per il resto si tratta infatti di quella che in gergo si chiama «droga parlata», ossia desunta da intercettazioni ambientali e telefoniche. E nell’indagine della Dda si parla di un traffico di consistenti quantitativi e di un indotto economico piuttosto redditizio.
Intanto però già venerdì alcuni dei soggetti portati in carcere sono stati liberati, tra cui i due difesi dall’avvocato Roberto Grittini. Ora si tratterà di capire quale direzione imboccheranno gli accertamenti dalla Dda, ma sull’operazione vige un riserbo assoluto.
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