IL DELITTO
Fiaccole e dolore per Loretta
Manifestazione in centro a Laveno per dire stop al femminicidio. Il fratello della vittima: «Quella lettera un atto di dolore ma Roberto non è menzionato»

«Il contenuto di quella lettera ha aggiunto dolore al nostro dolore».
Mirko Gisotti, fratello di Loretta, la donna uccisa a martellate dal marito Roberto Scapolo, sabato 19 luglio, mentre stava partendo per le vacanze in Toscana, parla a fatica.
È a casa della mamma Maria Binda a Comerio, non riesce a trovare le parole per spiegare quanto lo scritto di anni fa, affidato a una cugina-amica e letto solo dopo la morte della sorella, abbia aggravato «un dolore che più passa il tempo più non si riesce ad accettare».
«Lettera scritta in una profonda crisi»
È una persona gentile e provata, Mirko. Chiede scusa, ma non può rivelare il contenuto, troppo personale. Aggiunge solo: «È stato scritto in un momento di grande crisi, di depressione».
È su quei fogli che Loretta aveva espresso la volontà di essere cremata, come ha rivelato lui stesso domenica scorsa. Ma sempre su quei fogli, che sono stati acquisiti dai carabinieri della Compagnia di Luino, non ci sarebbe alcun riferimento al marito, a quell’uomo che all’alba di sabato le ha tolto la vita e poi si è costituito.
Intanto il giudice delle indagini preliminari Stefano Sala ha sciolto le riserve in merito all’interrogatorio di Scapolo e ha confezionato l’ordinanza con cui ne convalida l’arresto e conferma la misura della custodia cautelare in carcere.
Mercoledì 20 luglio il pubblico ministero Sara Arduini, titolare del fascicolo, dovrebbe conferire al medico legale l’incarico per l’autopsia sulla salma dal Loretta: l’esame necroscopico dovrebbe tenersi con ogni probabilità già in giornata.
Gli accertamenti dovrebbero confermare quanto ammesso dall’omicida reo confesso e già riscontrato dai primi rilievi dei carabinieri: la lite è scoppiata poco prima delle ore 7 di sabato e Roberto Scapolo, in preda all’ira, ha impugnato un martello che custodiva in una cassetta e ha sferrato tre colpi alla testa della donna, che è caduta a terra, e le ha quindi stretto le mani intorno al collo per accertarsi che fosse morta.
Eseguita l’autopsia, è atteso il nullaosta dal magistrato alla celebrazione dei funerali dell’ex truccatrice: «Non si conosce ancora la data delle esequie - spiega il fratello - . C’è probabilità che avverranno alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima».
Fiaccole a Laveno
Un lungo corteo silenzioso si è formato martedì 19 luglio, al tramonto, per le vie di Laveno, con oltre 250 persone - donne, ma anche tanti uomini, ragazzi e bambini - per la fiaccolata contro i femminicidi e per dire un forte “Basta! ” alla violenza sulle donne.
Una manifestazione promossa in memoria di Loretta Gisotti, uccisa dal marito Roberto Scapolo sabato 16 luglio nella loro casa di via Fiume a Mombello.
La fiaccolata era organizzata dai Centri antiviolenza Donna SiCura, con la presidente Antonietta Luongo, la casa rifugio, le associazioni femminili della provincia di Varese, il Coordinamento Donne Cgil Cisl Uil Varese, Anpi, e particolarmente voluta dal nuovo gruppo lavenese denominato le “Infiocchettatrici”.
La manifestazione - scortata dalla polizia locale, dai carabinieri e dalla protezione civile - aveva il patrocinio del Comune e ha visto la presenza, in testa al corteo, della madre e degli altri parenti di Loretta Gisotti. La fiaccolata si è mossa dal lungolago in silenzio per le vie di Laveno e ha raggiunto il municipio dove ad attendere i partecipanti c’era il sindaco Ercole Ielmini.
Un evento drammatico, ha detto Ielmini, che segna tutta la comunità lavenese e che resterà impresso a lungo nella popolazione tutta: nessuno può chiamarsi fuori. «Lascio ad altri il compito di approfondire, di conoscere, valutare e giudicare quanto è avvenuto. A tutti noi deve rimanere il silenzio rispettoso su questo fatto e sulla sacralità della persona, indipendentemente che sia uomo o donna e dal colore della pelle».
L’incontro con il sindaco è terminato con un minuto di silenzio in memoria di Loretta Gisotti e un lungo, commosso abbraccio fra lo stesso sindaco e la madre della donna uccisa dal marito.
Articoli completi sulla Prealpina di mercoledì 20 luglio.
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