IL PERSONAGGIO
Frankenstein, chi sono i mostri di oggi?
Da oggi nelle sale e in esclusiva su Netflix

Guillermo del Toro, alla regia del film evento Frankenstein - nelle sale dal 17 ottobre e in esclusiva su Netflix dal 7 novembre - rincorre il sogno di creare la sua creatura cinematografica fin dall’infanzia, folgorato dal film con Boris Karloff e dalla storia di Mary Shelley. In un’intervista durante il TIFF, dopo la North American Premiere del film al Toronto International Film Festival, ha dichiarato: «Con il passare degli anni mi sono chiesto perché volessi così tanto una storia che riguardasse il rapporto padre e figlio. Poi, con il tempo, ho realizzato che si trattava di me e di mio padre, dei nostri fallimenti e sfide…». Rimarrà deluso infatti chi penserà di trovare sullo schermo un film horror o thriller tout court. Nel film del regista messicano, pur nell’atmosfera gotica, cruda e barocca (nel senso proprio del termine barrueco, che indicava una perla di forma irregolare, usato in senso critico per descrivere qualcosa di bizzarro o contorto), si scava più in profondità, scavalcando il singolo individuo. Si parla dell’umanità intera. Di ieri, ma soprattutto di oggi. Il mostro creato da Frankenstein è fatto di tanti pezzi, di tutto ciò che non va nella società contemporanea. Del Toro prosegue, sempre al TIFF: «Mary ha scritto Frankenstein quando aveva 18 anni. Credo che da giovani ci si facciano le domande più urgenti. E cosa c’è di più urgente oggi che chiedersi cosa significhi essere umani? In un momento di inumanità, di guerra e di dubbio?». La creatura creata da Victor Frankenstein viene emarginata per la sua diversità e, per questo motivo, diventa in tutto e per tutto un mostro anche nell’anima, per il dolore dovuto alla solitudine. È stata creata da un uomo che ha avuto la presunzione di voler sfidare i limiti imposti dalla natura, in nome di un ego scientifico e di una mania del controllo che valica confini etici e morali - forse semplicemente per riempire un vuoto. Ma qualcosa andrà storto: il mostro si rivolterà contro il suo stesso creatore. Vittime entrambi della variabile imprevedibile che si chiama emotività - ingannati dall’illusione dell’onnipotenza, del potere, del controllo. Se Victor vivesse oggi, forse creerebbe eserciti di mercenari per controllare paesi strategici, per poi soccombere agli stessi “mostri” usati contro gli altri.
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