CORONAVIRUS
Frontalieri, alba in colonna
Code chilometriche alle dogane per i controlli. Dalle 8 la situazione è tornata alla normalità

Alba da incubo, oggi, mercoledì 11 marzo, per i frontalieri. Dalle 5.30 fino alle 7.30, lunghe code ai valichi del Varesotto e del Vco a seguito dei controlli, sia da parte italiana, sia da parte svizzera, su tutti gli automobilisti in ingresso nel Canton Ticino.
Ecco la testimonianza di un frontaliere che ha affrontato la dogana di Ponte Tresa: «Ero in coda alle cinque mezzo già dall’inizio della discesa che porta a Lavena Ponte Tresa. Sono arrivato al lavoro con un’ora e mezzo di ritardo». Quindi chilometri di colonna. Lo stesso, come detto, alle altre frontiere.
Pare che a causa appunto delle lunghe code, i controlli siano stati poi velocizzati.
Alle 8 la situazione è tornata alla quasi normalità. E alle 9, alle frontiere c’erano poche auto. Il problema si ripeterà nel tardo pomeriggio con rientro in Italia dei frontalieri.
La Svizzera, ieri, martedì 10 marzo, ha deciso di non chiudere la linea di confine ai lavoratori italiani. Questo, per stessa ammissione delle autorità elvetiche, è stato deciso perché la vicina confederazione ha bisogno, in particolare, di personale medico per fronteggiare l’emergenza coronavirus. E tanto di questo personale sanitario - medici specialisti e infermieri - arriva dalle province lombarde.
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