L’OPERAZIONE
Bar e parrucchieri, lavoro nero: blitz della Gdf
Operazione delle Fiamme gialle tra Varese, Bardello e Malgesso: nove sanzioni

Non solo nel capoluogo, ma pure in Comuni più piccoli. E i risultati non sono mancati. Il bilancio finale dei controlli conta quattro lavoratori in nero scoperti e nove datori di lavoro sanzionati con multe fino a 121mila euro. I Finanzieri del Gruppo di Varese hanno passato al setaccio lavanderie, barbieri e parrucchieri, operatori di servizi di trasferimento di denaro, ristoranti e bar nei territori di Varese, Bardello con Malgesso e Bregano, Gazzada Schianno e Gavirate.
Le posizioni dei dipendenti identificati sono state approfondite sotto il profilo contrattuale, previdenziale, assicurativo e fiscale e – come spiegano dalla caserma di via Pasubio -, in due casi su tre, hanno evidenziato irregolarità. In particolare, nel corso di tre controlli sono stati individuati complessivamente quattro lavoratori in nero e, in due casi, è stato chiesto all’Ispettorato territoriale del lavoro di Varese di sospendere la licenza poiché più del 10 per cento dei lavoratori presenti risultava occupato, al momento dell’ispezione, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, prevista per legge. In un caso, il provvedimento sospensivo è già stato revocato, in quanto il titolare ha subito provveduto a sanare la posizione dei dipendenti in nero, regolarizzando i loro contratti e pagando le sanzioni previste. Gli ulteriori controlli hanno permesso inoltre di documentare che sei imprenditori pagavano i dipendenti in contanti, quindi con strumenti non tracciabili, violando quanto previsto dalla legge di Bilancio del 2018. A carico dei datori di lavoro, alla luce delle violazioni accertate, sono state applicate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo da un minimo di 22.800 fino a un massimo di 121.800 euro. Insomma, non proprio bruscolini.
PUGNO DI FERRO CONTRO IL LAVORO SOMMERSO
Del resto, dal Comando provinciale delle Fiamme gialle hanno rimarcato più volte la volontà di non abbassare la guardia sul fenomeno del lavoro sommerso. Chi accetta di «prestare la propria opera in “nero” o in maniera irregolare – precisano da via Pasubio -, rinuncia alle dovute coperture previdenziali e assicurative, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro».
Lotta al lavoro irregolare anche a Verbania: numerose le sanzioni inflitte.
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