LA REPLICA
Frontalieri e tassa salute: Astuti sollecita la Regione
Il consigliere regionale PD: «Situazione confusa, serve chiarezza su una legge sbagliata nel merito e nella forma»

Tassa salute: c’è tanta confusione tra i lavoratori. Il consigliere regionale del Partito democratico Samuele Astuti si unisce alle contestazioni dei frontalieri, sempre più preoccupati per una tassa che definiscono ingiusta e che non è ancora entrata in vigore. La protesta troverà spazio in un secondo presidio che si terrà a Varese sabato 15 febbraio. Raccogliendo i timori dei lavoratori, Samuele Astuti ha commentato: «La situazione per i frontalieri è sempre più confusa, e Regione Lombardia che cosa fa? Si stanno moltiplicando le segnalazioni di lavoratori che non sanno come muoversi e come applicare una norma che non è ancora operativa, ma che genera tantissima confusione e situazioni paradossali».
Il consigliere ha fatto notare come gli accordi con la Svizzera sono stati il frutto di un lungo e faticoso confronto tra le parti sociali, il Governo e la Confederazione Elvetica, che ha portato a un testo che, seppure nella sua complessità, introduceva inquadramenti chiari e certi ai lavoratori e alle lavoratrici. «Ma la Lega, che ormai da anni ha preso di mira i frontalieri, imponendo da Roma delle modifiche alla legislazione in materia, ha solo creato maggiore confusione e la possibilità delle più varie interpretazioni delle norme, causando la creazione di diverse, troppe, tipologie di ‘frontalieri’. - afferma Astuti -. Anche solo cambiando residenza, infatti, senza alcuna comunicazione e quindi senza alcuna trasparenza, si può ricadere improvvisamente in un altro regime fiscale e quindi in un’altra categoria. E, come se non bastasse, - aggiunge il consigliere - a questa matassa di norme e accordi così intricata si è aggiunta la tassa sulla salute, introdotta dal Governo con la legge di bilancio del 2024: una legge sbagliata nel merito e nella forma, che disattende gli accordi bilaterali firmati pochi mesi fa e che sta producendo un vero e proprio Far West nelle aziende sociosanitarie, perché la Regione, che dovrebbe decidere come e se applicarla sui nostri frontalieri, non si è ancora espressa e sta lasciando le Asst con una norma nazionale in vigore, ma senza una delibera regionale che ne chiarisca le modalità di applicazione in Lombardia».
Conclude Astuti: «La Lega sta causando una grandissima confusione sia a Roma che in Lombardia perché ci ritroviamo con una tassa nuova non applicata e con una legge che sta producendo solo effetti negativi. Così non si può proprio più andare avanti: è ora che questa giunta regionale si assuma la responsabilità di fare chiarezza, perché i frontalieri devono poter sapere con certezza quali sono i loro doveri e quali i loro diritti».
© Riproduzione Riservata