BRUXELLES
Ft, 'spread in calo, Italia e Spagna non sono più alla periferia dell'euro'
(ANSA) - BRUXELLES, 27 DIC - Italia e Spagna si lasciano alle
spalle l'etichetta di "periferia" dell'Eurozona. I loro
rispettivi costi di finanziamento sono scesi ai minimi da 16
anni rispetto alla Germania e gli investitori ne premiano la
disciplina di bilancio, temendo invece il forte aumento del
debito in altre economie dell'Eurozona tradizionalmente
considerate sicure. Lo scrive il Financial Times in un
approfondimento dedicato ai titoli sovrani.
Il differenziale tra i Btp italiani a dieci anni e i Bund
tedeschi - sottolinea il quotidiano della City - si è ristretto
a circa 0,7 punti percentuali (70 punti base), toccando il
livello più basso dalla fine del 2009. Ancora più marcata la
dinamica spagnola, con lo spread sceso sotto 0,5 punti
percentuali, ai minimi dall'epoca precedente alla crisi
dell'euro.
"Stiamo assistendo a una fusione tra la periferia e Paesi
precedentemente considerati investimenti più sicuri, come
Francia, Belgio e Austria", osserva Ales Koutny, responsabile
dei tassi internazionali di Vanguard, aggiungendo che "i mercati
hanno la memoria lunga, ma con il giusto incentivo sono disposti
a voltare pagina".
La crescita sostenuta dell'economia spagnola e le politiche
di bilancio più caute del governo italiano stanno dunque
riducendo la percezione del rischio, osserva il quotidiano
britannico, mentre Paesi a lungo considerati più solidi sono
finiti sotto osservazione: "Il deficit pubblico enorme e le
turbolenze politiche in Francia hanno spinto i costi di
indebitamento al di sopra di quelli della Spagna" e "persino la
Germania, di fatto il porto sicuro dell'Eurozona, è stata
oggetto di una rivalutazione da parte dei mercati dopo aver
lanciato un piano di spesa da mille miliardi di euro".
Secondo le proiezioni di Vanguard, gli spread "si
restringeranno ulteriormente il prossimo anno, portando quello
dell'Italia a 0,5-0,6 punti percentuali sulla Germania e quello
della Spagna a 0,3-0,4 punti percentuali". (ANSA).
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