CARABINIERI
Arcisate, fuga, schianto e arresto: era lui il piromane
Ventiduenne fermato con pistola, coltello e mazza di ferro in auto. Il 27 marzo aveva dato fuoco a un’azienda del paese

Resistenza a pubblico ufficiale e incendio: sono le accuse che hanno portato dritto in cella un ventiduenne varesino, arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e ora, con l’ok della Procura di Varese e del gip, finito nel carcere dei Miogni.
INSEGUIMENTO
L’arresto è avvenuto nelle sere scorse ad Arcisate quando, durante un servizio di controllo, i militari hanno dovuto gettarsi all’inseguimento di una Opel Astra il cui conducente, alla vista della pattuglia, si era lanciato in una fuga precipitosa e molto pericolosa per sé e per gli altri, con svolte azzardate, attraversamenti con semaforo rosso e schianto contro incolpevoli veicoli incrociati durante la corsa. Alla fine, raggiunto nei pressi del parco Lagozza, il fuggitivo era stato bloccato e sottoposto a perquisizione personale e veicolare: in auto aveva una pistola semiautomatica scacciacani priva di tappo rosso, un coltello da 22 centimetri e un tubo in ferro di quasi mezzo metro nel bagagliaio.
INCENDIO
Durante l’udienza di convalida, inoltre, il gip, su richiesta del pubblico ministero titolare dell’indagine, applicava la misura cautelare della custodia in carcere anche perché il giovane è stato riconosciuto responsabile dell’incendio appiccato la sera del 27 marzo scorso in un’azienda di Arcisate. In quell’occasione, oltre a danni alla struttura, erano stati coinvolti dieci automezzi aziendali per la raccolta dei rifiuti. Le indagini, svolte dai carabinieri con testimonianze, analisi di filmati di video-sorveglianza e perquisizioni, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dello stesso ventiduenne, che quindi si è visto accollare unas seconda, pesante accusa.
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