DOMENICA A DUE FACCE
Gallarate: «Anche Hitler pensava alla remigrazione»
Raduno con l’Anpi questa mattina per commemorare Luciano Zaro ucciso dai fascisti. Appello a disertare nel pomeriggio la manifestazione di estrema destra
Si è sciolto sulle note di “Bella ciao” il raduno di stamattina, domenica 30 novembre, a Gallarate, in occasione della commemorazione dell’assassinio di Luciano Zaro compiuto da parte dei fascisti nel 1944. Sono state circa centocinquanta le persone che si sono radunate davanti alla casa del giovane partigiano gallaratese per la manifestazione che - come era stato sottolineato alla vigilia - quest’anno si è caricata di un significato particolare alla luce del raduno previsto per oggi pomeriggio in centro da parte di un raggruppamento di organizzazioni di estrema destra, tra cui Casapound, a favore di quella che è presentata come la «remigrazione» delle persone straniere.
La presidente provinciale dell’Anpi, Ester De Tomasi, ha parlato di «parole assurde che puzzano di ventennio fascista». Applausi da piazza Zaro quando De Tomasi ha chiesto di «far sentire la nostra voce, sempre più alta, finché non diventiamo un coro».
Alla manifestazione hanno partecipato anche alcune forze politiche di centrosinistra. Il Pci ha rinnovato l’invito a disertare il centro, questo pomeriggio, per dissociarsi dalle posizioni espresse da chi sostiene la remigrazione, della quale ha parlato nei giorni scorsi anche il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani. Dall’esponente del Partito democratico Giovanni Pignataro parole di denuncia e una presa di posizione alla luce della recente aggressione subita da una donna in via Pegoraro. «Purtroppo - ha detto - il fascismo come modalità di pensiero è vivo e cerca di strumentalizzare i problemi pro domo sua». Per il dem sono «scellerate le parole del sindaco che ha parlato di remigrazione»: «Anche Hitler - ha detto Pignataro - pensò alla remigrazione e quando si accorse che non era fattibile pensò ad una soluzione diversa».
Pignataro ha poi aggiunto: «Non possiamo dire che non sia successo niente e ci uniamo nella battaglia contro la violenza contro ogni donna, perché anche quella è fascismo. Dobbiamo smettere di pensare che la sicurezza è un tema della destra. È un tema di libertà e una società che non è libera non è democratica».
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