LA SORPRESA
Caianiello prende il reddito di cittadinanza
Era il boss degli enti pubblici, ora percepisce 500 euro al mese

A leggere gli ultimi dati Inps, a marzo sono stati spesi oltre 633 milioni per portare il reddito o la pensione di cittadinanza a 1,1 milioni di nuclei pari a 2,6 milioni di persone.
Una platea sempre più numerosa, quella che conta sulla misura di sostegno al reddito e di lotta alla povertà introdotta da una legge nella primavera di due anni fa e della quale, tra la sorpresa generale, fa parte anche Nino Caianiello. Già, proprio il 63enne ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese, presunto deus ex machina di un vorticoso giro di mazzette, appalti e nomine pilotate ora al centro del dell’udienza preliminare legata alla maxi-inchiesta Mensa dei Poveri. Certo, può far specie apprendere che l’ex potentissimo mullah di Gallarate, ormai lontano anni luce dalle cose della politica, possa campare con i 500 euro del reddito di cittadinanza. Ma così è. Dopo il via libera dell’Inps, che ha dato l’okay alla procedura attivata attraverso un patronato di Varese, ha già incassato l’assegno di marzo e a giorni riceverà il bonifico di aprile. Sembra quasi una nemesi per l’ex titolare di una ricevitoria alla Contrada del Brodo che, per i pm di Milano, sarebbe stato «artefice di buona parte» delle nomine e assunzioni dei suoi uomini nei gangli di «enti pubblici che gestiscono rilevantissimi flussi di denaro», attività da cui avrebbe ottenuto «diretti benefici in termini economici», arrivando addirittura al «prelevamento di una quota percentuale» del loro emolumento, la decima, e, soprattutto, in termini di «incremento del proprio potere».
Va tuttavia ricordato che Caianiello si è sempre difeso sostenendo di non aver mai preso «soldi in modo illecito» e che il denaro raccolto durante la sua attività politica «lo ha messo in Agorà, l’associazione culturale legata a Forza Italia, e nel partito».
Quanto ai presunti fondi neri nascosti in Svizzera, su cui non ci sono mai stati riscontri, la sua risposta è sempre stata la stessa: «Tanto non troveranno un solo euro, anche all’estero». «Ci crediate o no, non ne sapevo nulla», ha dichiarato il suo avvocato Tiberio Massironi. «Ci siamo sentiti ieri, lunedì 26 aprile, e gli ho raccontato di come è andata l’udienza preliminare. Ma se ha ricevuto il reddito di cittadinanza, vuole però dire che ha titolo per percepirlo, o no?».
Che cosa succederà qualora l’accordo sul patteggiamento che sta faticosamente raggiungendo con la Procura del capoluogo lombardo dovesse andare in porto? «Non saprei davvero cosa rispondere, perché non conosco bene la normativa a riguardo e non so se gli possa essere revocato», spiega il difensore di Caianiello, finito in manette il 7 maggio del 2019 in quanto accusato, tra le altre cose, di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito del partito.
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