L’INCHIESTA
Pronto soccorso, ore di attesa
Pazienti ormai rassegnati: «Inutile arrabbiarsi, speriamo non arrivino codici rossi»

«Siamo combinati proprio male. Qui è meglio non doverci venire mai. Come in tutti i posti di lavoro, ci sono i menefreghisti, che devono solo far passare la giornata, e persone che si impegnano con tutto il cuore. Ma qui si tratta della salute della gente, non dovrebbe essere così».
Ore 12, pronto soccorso del Sant’Antonio Abate. Chi è in attesa di essere visitato freme, chi attende notizie dei propri cari appare rassegnato: «Come fai a prendertela? È sempre la stessa cosa. Si devono aspettare ore». Una trentina le persone sedute, aspettando il loro turno, con rassegnazione. Cronaca di una (ordinaria) mattinata di attesa.
Servizio completo sulla Prealpina di mercoledì 7 marzo
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