DEGRADO
Gallarate, corso Italia come un bagno
Uomo si spoglia e si fa la doccia con una bottiglia. I negozianti: «Pazzesco»

Con una bottiglia d’acqua si è bagnato la testa. Si è sfilato la maglietta, come in una doccia improvvisata. In corso Italia, a due passi dalla basilica. È quanto avvenuto ieri, sabato 16 settembre, attorno alle 8.30, davanti alle vetrine dei negozi e del bar dove i primi clienti prendevano il caffè. Protagonista un giovane uomo sulla sedia a rotelle, immortalato dai passanti con i telefonini. «Ha defecato e urinato», raccontano i commercianti, aggiungendo dettagli a quanto è stato ripreso con i cellulari da chi ha assistito alla scena. «La polizia locale è arrivata subito», ammette una negoziante. Questo però non toglie la delusione: «Siamo diventati gli addetti alla pulizia della strada».
Intanto, da qualche tempo, per le ripetute occasioni in cui i commercianti sono stati costretti a ripulire gli escrementi di persone che fanno i loro comodi, è stato chiuso il passaggio pedonale che collega via Damiano Chiesa al cortile del Broletto. I proprietari, esasperati, hanno deciso di chiudere l’accesso almeno fintanto che una nuova attività si insedierà e garantirà una sorta di monitoraggio del via vai. «Per adesso abbiamo deciso di chiudere, ma forse servirebbero dei bagni pubblici», sottolinea Giacomo Cattaneo, che oltre ad essere localizzato professionalmente nella galleria, è impegnato in politica nell’ambito del Terzo polo. «Alcuni anni fa qualcuno aveva addirittura rotto una vetrina per dormirci dentro con dei cartoni. Adesso abbiamo deciso di chiudere almeno sinché non entrerà una nuova attività - dovrebbe essere a novembre - perché era un continuo pulire».
IL DASPO URBANO
Lo scorso anno il Comune aveva modificato il regolamento cittadino per dare maggiore margine di manovra alla polizia locale e alle forze dell’ordine per contrastare episodi come quello di ieri, che non rappresentano una minaccia per la sicurezza e l’incolumità delle persone ma vanno a sbattere contro l’immagine di decoro del salotto buono della città. Uno degli strumenti individuato fu quello del Daspo e dell’allontanamento di chi si rende responsabile di gesti inappropriati al contesto. In corso Italia, ora, c’è chi invoca una presenza degli agenti ancora più frequente di quanto non sia già. «Le persone ci penserebbero due volte prima di fare quello che fanno se ci fosse una presenza fissa», dicono i commercianti, ben consapevoli che nessuno abbia la bacchetta magica e che agenti, polizia e carabinieri si vedano già molto spesso.
«QUANTO SUCCESSO E’ PAZZESCO»
La richiesta è sposata da Cattaneo, che precisa: «Quando succedono queste cose non passa una bella immagine della città, ma è doveroso dirlo, per provare a fare qualcosa. Quello che è successo è pazzesco. Non accuso il Comune, ma vanno cercate delle soluzioni: certe situazioni non possono esistere in un centro storico commerciale».
Nei prossimi mesi partiranno nella ztl i lavori di riqualificazione dell’illuminazione e nuove piantumazioni per rendere ancora più bello il centro. «Tutto bene», commentava ieri una commerciante. «Ma se poi succedono cose così, che facciamo?».
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