IL PROGETTO
Gallarate, dal liceo allo spazio profondo
Intelligenza artificiale nata in viale dei Tigli a bordo della stazione Esa

A maggio, nello spazio, ci sarà anche un po’ del liceo scientifico Da Vinci di viale dei Tigli. Sei ragazzi di quinta A (corso scienze applicate) - che si chiamano Mattia Caon, Leonardo Calafà, Alessandro Della Frattina, Federico Fontana, Salim Ayoub e Andrea Pozzi – hanno elaborato un programma di intelligenza artificiale in grado di riconoscere e studiare le nuvole che sarà caricato a bordo di una stazione spaziale dell’Esa, l’agenzia spaziale europea. Gli studenti – coordinati dalle professoresse Claudia Bina (matematica e fisica), Lucia Polidori (informatica) e Alessandra Bragonzi (scienze) – , sollecitati da un ex alunno del liceo che attualmente è ricercatore all’università di Stoccolma, hanno deciso di partecipare al concorso Astro Pi organizzato dall’Esa con Raspberry Pi Foundation.
TRE SELEZIONI SUPERATE
Il programma, nato sui banchi di Gallarate, ha superato le tre selezioni del concorso ed è stato scelto, insieme ad una decina di altri progetti arrivati da tutta l’Europa, per iniziare a collezionare dati sperimentali dallo spazio. Gli studenti potevano scegliere se elaborare un sistema per studiare tracce di vita nell’universo, oppure l’attività sul pianeta Terra. Hanno deciso per questa seconda opzione, progettando una intelligenza artificiale che, con l’ausilio di una fotocamera ottica, è in grado di riconoscere le nuvole e di studiarne la tipologia (se cirri, cumuli o altro) e l’altezza.
«DETERMINAZIONE»
«L’obiettivo che ci siamo posti è studiare le nuvole e prevederne il comportamento – spiegano gli studenti – Non è stato un percorso semplice, ma la determinazione non ci è mai mancata. Volevamo davvero riuscire a realizzare questo programma, allo studio del quale abbiamo dedicato il tempo libero, lavorando anche in autonomia e durante le vacanze di Natale». I sei studenti si sono riuniti in un team chiamato LeFishe, un nome scherzoso scelto per sdrammatizzare la propria partecipazione, nella convinzione di non riuscire a superare neppure la prima fase del concorso, quella che chiedeva di proporre un’idea. Invece l’impegno è stato premiato.
VENTIMILA IMMAGINI
Per addestrare l’intelligenza artificiale hanno caricato sul programma qualcosa come ventimila immagini scattate da satellite, con l’obiettivo di insegnare al dispositivo a distinguere tra ghiacciai, neve, mare e altre superfici. Poi hanno inserito dei calcoli di trigonometria per lo studio delle altezze delle nuvole. Il lancio nello spazio sarà la prova del nove: solo allora si potrà davvero sapere se il progetto funziona o se necessita di qualche aggiustamento. Tra le altre cose, come precisano gli studenti, il programma è in grado di imparare anche in autonomia, può essere riprogrammato e può collezionare anche altri tipi di dati.
LA SCOMMESSA
La scommessa è dunque partita, ma quella più grande deve ancora giocarsi. Gli studenti, infatti, per il loro futuro sognano di continuare a studiare ed ideare progetti nel campo dell’informatica, dell’ingegneria e della chimica. Talento ne hanno di sicuro, e lo hanno già dimostrato arrivando a 18 anni niente di meno che nello spazio.
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