IMMOBILI
Gallarate, edifici storici all’asta
Il Comune mette in vendita. A giorni l’apertura delle buste per Villa Bossi

Spera negli ultimi scampoli d’estate villa Bossi per guadagnarsi una nuova vita. E con l’esempio liberty di via Cavallotti, anche la residenza abbandonata da tempo al civico 7 di via Arnaldo da Brescia si aggrappa al sole d’agosto per trovare un acquirente che la riporti allo splendore originale.
Pacchetto da due milioni
Scade infatti tra pochi giorni, il 7 settembre prossimo, il termine previsto dal Comune per la raccolta delle offerte di chi volesse farsi avanti per comprare uno dei due immobili, da anni nella lista dei beni di proprietà di Palazzo Borghi che non risultano più funzionali alle necessità del municipio. E dunque finiscono all’asta.
L’obiettivo è una valorizzazione che da un lato salvi gli edifici dal deperimento e dall’altro faccia entrare nelle casse pubbliche almeno una parte del valore complessivo di tutti gli stabili in vendita, di cui le due residenze rappresentano i pezzi più pregiati. Un valore quantificato in oltre due milioni che superano i 3 se si considerano pure i terreni che il Comune non sa come utilizzare, dai campi di Cedrate in via Lazzaretto sino a via Padre Lega.
La strategia
L’apertura delle buste per l’alienazione di villa Bossi e degli atri lotti messi all’asta è fissata per l’8 settembre. Il prezzo di base per l’esempio liberty di via Cavallotti resta fissato a 855mila euro, lo stesso per cui nessuno ha voluto la villa in passato.
Medesimo discorso per l’edificio a poche centinaia di metri di distanza, in via Arnaldo da Brescia, offerto ancora per 630mila euro.
Ma quanta fortuna può avere l’ultimo tentativo di vendita di questo mandato amministrativo, per giunta in estate? La strategia non deve stupire troppo. Prima di tutto perché la speranza è l’ultima a morire e l’anno passato il Comune è riuscito a vendere negozi e appartamenti in maniera insperata incassando risorse preziose in un 2020 durante il quale ogni euro in cassa è stato prezioso per sostenere la comunità provata da pandemia e lockdown.
Dovessero entrare anche poche centinaia di migliaia di euro, insomma, sarebbe tutto di guadagnato in un 2021 che ancora deve fare i conti con le difficoltà innescate dall’emergenza sanitaria. Poi bisogna considerare che solo dopo un certo numero di aste deserte si potrà ragionare su un eventuale ribasso dei prezzi per il futuro, per cercare di intercettare l’interesse di qualche reale acquirente.
Il negozio
Bisogna intendersi: non è detto che i prezzi scendano in futuro. Però è certo che anche un tentativo andato a vuoto ha un valore per il municipio quando si tratta di stabilire i parametri alla base delle alienazioni.
Nella lista degli edifici da mettere sul mercato, inoltre, non ci sono solo i gioielli rappresentati da villa Bossi e dalla residenza lì vicino. In vendita ci sono anche un appartamento in via Ivrea e uno spazio commerciale in via Sciesa. Poi lo stabile dismesso di via Pastori, davanti all’ingresso dell’ospedale. Anch’esso, però, aspetta da un po’.
© Riproduzione Riservata