IL CASO
Gallarate, Gadda Rosselli: ripuliti i muri
La proprietà è intervenuta dopo le richieste della Sovrintendenza. Pignataro attacca Cassani: «Si maschera dietro la burocrazia della Commissione paesaggio»

Con un colpo di pennello spariscono i murales davanti al Gadda Rosselli di Gallarate. O almeno una parte di quelli presenti sul muro di cinta dell’Aloisianum. Nella giornata di ieri, martedì 2 luglio, infatti, i primi spazi (non quelli usati dagli studenti) sono stati ridipinti con una mano di bianco cancellando l’intervento dello street artist.
SPARITI I MURALES
Ma chi ha dato il via all’intervento? Molto probabilmente è stata la proprietà che, avendo ricevuto una richiesta di ripristino da parte della Sovrintendenza, ha deciso di iniziare a ripulire i muri dalle opere. Proprio quelle opere che, nei mesi scorsi, hanno dato il via a una serie di controlli e hanno coinvolto la commissione paesaggio di Gallarate prima e la Sovrintendenza poi. E così nel mirino dei due enti sono finite non solo le opere realizzate dallo street artist ma anche quelle realizzate dai ragazzi del Gadda-Rosselli nel 2018 e che facevano parte di un progetto che vedeva il Comune come partner. Il risultato? Gli uffici comunali hanno bocciato la proposta, presentata in sanatoria, per lasciare al loro posto tutti i murales e anche la Sovrintendenza ha comunicato ai proprietari delle mura di ripristinare la situazione.
IL COMUNE: «NESSUN PROGETTO»
Due decisioni che hanno fin da subito mobilitato gli studenti, il dirigente dell’istituto cittadino di via De Albertis, Pietro Bosello e molti gallaratesi. Uno spiraglio era arrivato post incontro in comune, che si era concluso con la possibilità di presentare, da parte degli studenti, un progetto che coinvolgesse tutte le mura di cinta. Lunedì sera, nel corso della commissione cultura, l’assessore alla partita Claudia Mazzetti ha fatto sapere come in Comune non sia arrivato «nessun progetto» da parte dell’istituto scolastico. «Nell’incontro in Comune, il presidente della commissione paesaggio si è dimostrato disponibile ma - ha evidenziato - questa apertura nei loro confronti, ad oggi, non è stata colta».
PIGNATARO (PD): «BELLEZZA PER AFFRONTARE IL DEGRADO»
«Questa è la Gallarate che vuole il sindaco Cassani - attacca Giovanni Pignataro, consigliere comunale del Partito democratico -: una Gallarate in cui non si può esprimere l’arte, la bellezza, tutto deve passare attraverso il suo insindacabile giudizio per poi mascherarsi dietro la burocrazia della Commissione paesaggio. In realtà Gallarate aveva bisogno di più murales e meno degrado, di un regolamento che regoli i murales dove i privati vogliano, come accaduto in questo caso con i Gesuiti, mettere a disposizione il muro di una propria proprietà per realizzare dei murales ed evitare che sia imbrattato».
«Gallarate deve riappropriarsi di una cultura della bellezza e con questa affrontare il degrado che purtroppo va avanti sempre di più, creando sempre più insicurezza come documentato dai sempre più numerosi episodi di criminalità anche nel centro giovanile. Gallarate ha bisogno di cambiare, questo è il passato e tra due anni avremo l’opportunità di renderlo tale», conclude Pignataro.
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