ALLONTANATO
Giovane stalker nei guai
Infastidiva sedicenne, compagna di scuola al Falcone

«Dì alla tua amica di prepararsi a una bella sorpresa, a un bel regalo di Natale. Tutti possono essere buoni, ma non io»: era ormai ossessionato dalla sua ex, una sedicenne conosciuta al Falcone, l’anno in cui il ragazzo aveva la maturità.
Un’ossessione insensata: mentre erano insieme la tradiva a ripetizione, lasciato libero di pascolare non si dava pace, al punto da incidersi sul braccio il nome della studentessa con la lama di un coltello.
Il ventunenne negli ultimi tempi era fuori controllo. Non solo si appostava sotto casa, i blitz erano ricorrenti anche a scuola, all’intervallo. Più di una volta la sedicenne è corsa dai professori per trovare riparo da quella presenza inquietante.
La sorpresa natalizia, che il bustese aveva preannunciato all’amica di lei, in realtà l’ha avuta lui: la polizia di via Ragazzi del ‘99 alla vigilia ha eseguito la misura di divieto di avvicinamento alla vittima, che gli impone di tenersi a 500 metri di distanza dall’abitazione, dall’istituto Falcone e dai luoghi da lei frequentati e di non contattarla in alcun modo.
Il provvedimento del gip Piera Bossi è scaturito dalle indagini condotte dalla polizia e coordinate dal pubblico ministro Susanna Molteni.
Variegati gli episodi contestati dagli uomini del commissario capo Luigi Marsico. Tra i più recenti ed eclatanti primeggia quello del 10 dicembre. Il ventunenne ha atteso la vittima, residente nella piazza centrale di un paese vicino, sdraiato sull’asfalto con le braccia e le gambe divaricate.
La relazione tra loro è durata circa un anno, a ottobre la giovane scoprì le infedeltà del fidanzatino e lo lasciò. Da quel momento il ventunenne ha cercato di riconquistarla promettendole che sarebbe cambiato, che sarebbe diventato monogamo, che non avrebbe più avuto occhi per nessuna. Lei una seconda possibilità non gliel’ha concessa e lui il rifiuto non l’ha accettato. Messaggi deliranti a raffica, telefonate continue - 120 in pochi giorni - , pedinamenti in stazione, appostamenti davanti alla biblioteca Maino, al bar del paese, e poi whatsapp intimidatori alle sue amiche, spesso accusate di aver sobillato l’amata contro di lui.
A quanto pare il giovane stalker si sarebbe licenziato dal ristorante in cui lavorava per poterla vedere più spesso.
Il comportamento dell’indagato era diventato così allarmante da indurre uno dei docenti a contattare i genitori della studentessa per informarli della gravità della situazione, viste le soventi incursioni nell’istituto. All’inizio di dicembre madre e padre hanno affrontato direttamente il ventunenne che, con orgoglio, ha mostrato loro il braccio destro, su cui aveva inciso il nome della loro figlia. La mamma ha provato anche a parlarne con i genitori dello spasimante, ma nulla è servito per distorglielo dal proposito di tornare con la ex. Così la vittima si è rivolta al commissariato e ha raccontato tutto. L’ordinanza restrittiva si è resa necessaria perché - sottolineano gli inquirenti - le reazioni del giovane sono del tutto imprevedibili, spesso è ubriaco, cocciuto nonostante la posizione chiara di rottura espressa più volte dalla sedicenne.
Nei prossimi giorni l’indagato verrà interrogato dal giudice, nel frattempo è meglio che rispetti il provvedimento perché il passo successivo è il carcere.
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