FISCO COMUNALE
In quattro anni evasi 23 milioni
È il bilancio degli accertamenti dal 2016. Ne sono già stati recuperati 7

L’evasione fiscale degli ultimi quattro anni nei confronti del Comune ha toccato quota 23.202.693 euro. Una montagna di denaro in mancati incassi alle voci Ici, Imu, Tari (nonostante la possibilità di addebito in banca) e Tasi. Di questa somma, finora, nel periodo di riferimento è stato recuperato circa un terzo: 7.235.055 euro. Mancano dunque all’appello 15.967.638 euro. E potrebbero essere anche di più i soldi da pretendere, se l’amministrazione comunale di centrodestra - su particolare impulso dell’ex assessore Moreno Carù sin dal principio di questo mandato - non avesse deciso di mettere mano al problema con una riorganizzazione del database municipale sui contribuenti e cominciando a prendersi il dovuto.
Alla bonifica dello specifico archivio ci ha pensato, su mandato dello stesso esecutivo, la società Advanced Systems. Nome finora conosciuto per la realizzazione della piattaforma PagoPa con la quale si saldano online i tributi e che ha sempre più successo tra i gallaratesi proiettando la Città dei Due Galli nel ristretto gruppo di municipalità italiane (tra le quali Milano) all’avanguardia su tale fronte. Mentre alla riscossione ci pensa ovviamente lo stesso Palazzo Borghi nelle forme consentite.
Gli esercizi finanziari di riferimento sono 2016, 2017, 2018 e 2019. Per esempio, nel primo c’era ancora l’Ici: non pagati 406.139 euro nei termini, già recuperati 353.085 euro. Oppure l’Imu dell’anno dopo: evasione per 2.036.102 euro, dei quali riscosso alla data dell’aggiornamento 1.385.698 euro. O ancora, nell’anno in corso, la Tasi: all’appello mancano 657.203 euro, mentre ne sono stati finora presi 71.732. Giusto per citare qualche numero specifico.
Nel dettaglio, poi, gli accertamenti effettuati nel quadriennio sono 19.594: per Imu e Ici 13.280, per la Tasi 5.417 e per la Tari 897, del valore rispettivamente di 16.177.679 euro, 2.327.902 euro e 4. 697.112 euro. Che sommati fanno appunto gli oltre 23 milioni di mancati pagamenti registrati durante la bonifica del database.
La strada seguita dalla giunta Cassani è quella di non ignorare crediti che hanno un peso specifico al momento di far quadrare i conti. Di ciò va dato merito a Carù che con pervicacia, convinzione e continuità a ogni bilancio ha fatto corrispondere un passo avanti nei risultati della lotta all’evasione fiscale. Fino a raggranellare 7 milioni rispetto al poco o nulla di prima.
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