IL DIBATTITO
Gallarate, la mafia si combatte fin dalla scuola
Conferenza sulla criminalità organizzata organizzata ai licei di viale dei Tigli. Le domande dei ragazzi ai relatori

Grande partecipazione degli studenti alla mattinata di approfondimento sui temi di “Mafia, terrorismo e criminalità” organizzata oggi, sabato 29 ottobre, nel salone delle conferenze dei licei di viale dei Tigli in collaborazione con Volarte Italia.
Importanti relatori, dal direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina al magistrato della Procura antimafia di Milano Cecilia Vassena, hanno sviscerato i temi della presenza sul territorio (anche varesotto) e sulle possibilità di opporsi ai tentacoli delle organizzazioni mafiose.
«Quando uccisero Falcone, a Milano non avevamo idea di cosa fosse una “decima” di Cosa nostra, un capofamiglia, una locale di ‘ndrangheta. Sono tutti termini che afferiscono alle strutture delle organizzazioni mafiose. Non avevamo cognizione che fosse un patrimonio solo di chi faceva queste attività. Abbiamo imparato nel tempo che ciò si poteva combattere con gente che ti faceva entrare dentro le organizzazioni. Con i collaboratori di giustizia abbiamo fatto il salto di qualità», ha raccontato Messina, questore, prefetto e oggi a capo della lotta contro le organizzazioni criminali.
«La Ndrangheta opera in tutta la Lombardia: a Milano, in Brianza, nelle vostre terre. È attaccata alla tradizione ma guarda al nuovo e al guadagno. Queste le caratteristiche per cui oggi è stanziale in Lombardia», ha aggiunto Vassena.
Numerose le domande poste dagli studenti al tavolo dei relatori, moderato da Gianmarco Airaghi. «Quale potrebbe essere l’impegno concreto di noi studenti per combattere questa lotta?», ha chiesto una ragazza dal microfono: «Ognuno deve fare il proprio in base al proprio ruolo. Un ruolo che voi ancora state cercando, ma anche nelle cose più piccole sicuramente si può fare la differenza».
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