IL CASO
La youtuber si difende
Chiuse le indagini sul pestaggio di un ragazzo nei boschi

Una storia di droga, violenza e di debiti tra ragazzini, sullo sfondo del parallelo mondo dei social network: nei giorni scorsi il pubblico ministero Susanna Molteni ha chiuso le indagini sugli otto giovani coinvolti nel pestaggio di Mattia Crosta, legato a un albero di Cascina Costa, picchiato e derubato.
Tra loro c’è la influencer Christina Bertevello, alla quale nel frattempo il gip Piera Bossi ha revocato l’obbligo di firma. E poi l’allora fidanzatino Omar Ampolo, pure lui molto attivo nell’universo social. La coppia è difesa dall’avvocato Stefano Bettinelli e, stando a quanto trapela, il ventitreenne starebbe valutando un patteggiamento.
Un altro personaggio di spicco della vicenda che, a vario titolo, ha avviato l’inchiesta per rapina, estorsione, lesioni aggravate, minacce aggravate, danneggiamento, spaccio, è Daniele Del Monte, difeso dall’avvocato Elio Giannangeli: nell’intricata trama delle accuse, lui avrebbe addirittura puntato una pistola contro Omar, reo di avergli rubato un portafogli con 2000 euro.
«Te lo giuro sull’anima di mia madre morta, ti scanno, ti ammazzo col tuo stesso gatto, prendo il tuo gatto di merda e ti ci picchio», gli avrebbe scritto in un messaggio. Del gruppo fanno parte poi Mohamed Kassouar, Mehdi Finocchiaro, Slimane Kallala, Samuel Monguzzi e Parsifal Xotta (difesi dagli avvocati Alberto Talamone, Marco Ravagnani ed Emanuela Re).
Due i personaggi principali quindi: Ampolo e Del Monte, ventiquattrenne di Luino. Tra loro pendeva irrisolta la questione dei 2000 euro spariti, Crosta, conoscente comune, avrebbe dovuto mediare per risolvere la contesa bonariamente. Avrebbe dovuto dapprima incontrarsi con Ampolo e poi con Del Monte, a cui avrebbe dovuto relazionare sull’esito dell’appuntamento. In realtà però si presentò all’incontro con Ampolo insieme a Del Monte, tendendo quindi un tranello e macchiandosi di infamità.
Ampolo si spaventò per le intimidazioni truci ricevute dal luinese. Anche perché gli arrivavano continue voci sull’intenzione del luinese di pagare un sicario per ammazzarlo. Ampolo, che temeva sia per il suo micio che per la celebre fidanzata influencer, decise allora di vendicarsi con Crosta, «l’infame», che comunque gli era a sua volta debitore. Ideò così l’aggressione nel bosco, compiuta il 16 novembre.
Con una scusa lo convocò a Cascina Costa, dove arrivò in macchina con la giovane e uno dei marocchini. Christina rimase a quanto pare seduta ad attendere, gli altri due avrebbero spinto Mattia Crosta verso un albero, lo avrebbero legato con il nastro adesivo, percosso con pugni e bastonate e distrutto il cellulare con un trapano. Prima di renderlo inservibile, però, avrebbero inviato con il suo smartphone un messaggio alla madre del ragazzo, spacciandosi quindi per lui e chiedendole di consegnare 800 euro a Christina e al marocchino, che sarebbero passati a prenderli da lì a pochi minuti.
Il 12 dicembre vennero eseguite le misure cautelari del gip Bossi. La youtuber, sentita il 23 gennaio per quattro ore dal pm Molteni, chiarì di essere stata all’oscuro dei piani del fidanzato, confermando però il clima di terrore in cui viveva ultimamente per colpa di Del Monte (al quale tra l’altro i carabinieri hanno sequestrato parecchio materiale esplosivo).
Tra venti giorni il pm deciderà per chi chiedere il rinvio a giudizio e per chi l’archiviazione.
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