IL CASO
Gallarate, licei “Viale dei tigli”: «No alla settimana lunga»
Lettera di protesta dei genitori degli studenti alla luce del sondaggio che aveva “promosso” i cinque giorni

Ai licei “Viale dei Tigli” di Gallarate l’anno scolastico inizia con una protesta da parte di un gruppo di genitori che evidenzia «una mancanza totale di ascolto e confronto». L’oggetto del contendere è la gestione del passaggio alla settimana scolastica su cinque giorni, tema che da mesi anima il dibattito.
Al suono della prima campanella mancano ancora nove giorni e proprio per questo un gruppo di genitori ha scritto una lettera per avere risposte chiare da parte della dirigenza.
NESSUNA RISPOSTA
Dopo le proteste di giugno da parte degli studenti, ora sono i genitori a manifestare insoddisfazione per il mancato ascolto del sondaggio della vicenda.
Il 3 giugno il Consiglio d’Istituto aveva avviato un sondaggio che ha registrato oltre duemila partecipanti e una netta preferenza per la settimana corta: favorevoli il 64% degli studenti, il 55% dei genitori e il 96,7% del personale ATA. Il 5 luglio è stato deliberato il passaggio ai cinque giorni solo a partire dal 2026/27 e solo per le future classi prime, escludendo tutte le classi attuali.
La decisione ha provocato una « lettera formale di protesta alla dirigenza e al Consiglio d’Istituto» dei rappresentanti dei genitori delle future seconde, rimasta senza risposta («la dirigenza non ha fornito alcun riscontro»).
GRANDISSIMA DELUSIONE
Con la circolare del 26 agosto, la scuola ha confermato la settimana su sei giorni per tutti gli indirizzi, ad eccezione dello sportivo.
Famiglie e studenti sottolineano la distanza tra l’esito del sondaggio e la scelta finale, chiedendo maggiore trasparenza. «I genitori denunciano una mancanza totale di ascolto e confronto, in perfetta continuità con quanto già espresso dagli studenti a giugno - scrive il gruppo di genitori nella lettera - Non solo la volontà della maggioranza di un’intera comunità scolastica è stata disattesa, ma anche una richiesta formale e argomentata non ha ricevuto nemmeno l’attenzione di una risposta. E questo sembra gravissimo».
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