IL CASO
Multa di 5mila euro per la vetrofania
La commerciante: «Per pagare dovrò lasciare a casa una persona». Interviene il sindaco

Potere della tecnologia. Un’esercente qualche giorno fa ha pubblicato su Facebook un messaggio in cui spiegava di aver ricevuto una multa da oltre 5mila euro per aver decorato la propria vetrina con alcune vetrofanie e la risposta del sindaco arriva a distanza di poche ore via social: è già stato fissato un appuntamento per controllare i termini della sanzione e valutare se ci siano effettivi margini per rivederla.
Le sanzioni a commercianti nel periodo delle feste sono spesso collegate ad applicazioni scorrette dei saldi; l’evento in questione è molto più delicato e ha richiesto un intervento attivo dell’amministrazione comunale.
IL CASO
Roberta Varalli, titolare di un negozio di toelettatura aperto un anno fa in via Baracca, lo scorso novembre ha affisso alcune decorazioni sulla vetrina della propria attività, per la quale aveva già pagato la tassa relativa all’insegna.
Sagome a forma di impronte di animale, per abbellire l’insieme. Ma quelle vetrofanie sono state considerate pubblicità dall’agenzia che si occupa dell’imposta per conto del Comune e la multa recapitata tra Natale e Capodanno è salata: 5.149 euro.
«La multa riguarda i dodici mesi precedenti, quindi mi fanno pagare tutto l’anno anche se le vetrofanie le ho messe a novembre», lo sfogo amaro, ma garbato nei toni, affidato ai social.
«Non sapevo che anche i colori e le figure avrei dovuto dichiararli. Per pagare questa multa dovrò lasciare a casa una persona».
L’INCONTRO
Tante le visualizzazioni del messaggio e nel giro di poco tempo anche il primo cittadino Andrea Cassani - racconta il legale della commerciante - ha preso contatto con l’esercente sempre via social.
Già, perché se Facebook ha fatto da catalizzatore accelerando i tempi di reazione e di comunicazione tra l’esercente e l’amministrazione comunale, la questione ora è uscita dal virtuale per diventare pratica.
La professionista infatti si presenterà all’appuntamento in municipio seguita dall’avvocato Pietro Romano che la conosce da tempo e ha accettato di aiutarla pro bono a sbrogliare la matassa.
Il legale, che nella mattinata di ieri mercoledì 8 gennaio ha scritto al sindaco per chiedere un confronto, è pronto a presentare ricorso alla commissione tributaria provinciale nel caso in cui la sanzione non venga annullata in autotutela dal Comune.
I PUNTI DA CHIARIRE
Secondo Romano, infatti, alcuni fattori considerati nel conteggio della sanzione sarebbero eccessivamente penalizzanti per la sua assistita e meritano di essere rivisti.
«Si tratta di una striscia sul bordo della vetrina, impronte di cane che vengono considerate pubblicità perché dello stesso colore dell’interno dell’esercizio», sottolinea l’avvocato.
Pure da considerare ci sarebbe un errore grafico che ha fatto in modo che nel conteggio finisse l’intera metratura della vetrina, anziché solo la porzione colorata.
Prima ancora che venisse stabilito l’incontro con il sindaco, Ica, la srl che si occupa dell’imposta relativa alla pubblicità per conto del Comune e ha emesso la multa, ieri mercoledì 8 gennaio ha ricevuto l’esercente ai propri sportelli.
Non ha rilasciato commenti o precisazioni telefoniche, invece, alla stampa.
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