VIALE MILANO
Parco tra degrado e panchine divelte
Il restyling in corso stride con i troppi frequentatori sgraditi

Due ragazze sono su una panchina e una sull’altra: mangiano il loro take away, chiacchierano, si rilassano, fumano una sigaretta. L’aria è piacevole. La cornice è bella. La sistemazione è comoda. Come un angolo relax di un giardino. E questo è l’unico punto del parchetto pubblico di viale Milano in cui è possibile: ma non perché c’è un nuovo arredo pensato nell’ambito della riqualificazione in corso, bensì perché le panchine sono posizionate a specchio in quanto una è stata divelta dalla sua sede e messa lì.
Per la seconda volta dopo che il Comune, qualche tempo fa, aveva già provveduto a ricollocarla in base allo schema previsto. Il trio di amiche si alza e se ne va. Sulle sedute appaiono scritte di ogni tipo che coprono il colore originale.
Il quadro
Divelte, usate a proprio comodo e imbrattate. Queste due panchine. Che sono il particolare più veloce a balzare all’occhio in un quadro sconfortante: cartacce e bustine di affettato vuote sparse sull’erba in mezzo all’anello d’asfalto, ammassi di bottiglie di birra in ogni cestino, altri scarti abbandonati qui e là, una fontanella anch’essa divelta e quindi inutilizzabile, graffiti che imbrattano tutto quanto può essere imbrattato (comprese le due colonne sulla collinetta). Insomma, un degrado che - oltre a irritare - stride con i lavori in corso da metà gennaio per riportare agli antichi fasti il parco e riconsegnarlo alle famiglie. Sono già stati realizzati 400 metri di vialetti con massetti, ci sono lampioni a led che direzionano la luce in modo da garantire sempre illuminazione, da due anni sono presenti le nuove panchine di plastica riciclata, la fontana è stata ripiastrellata e a breve tornerà a zampillare, manca soltanto che arrivino i giochi di ultima generazione per l’area ludica.
L’ora dell’aperitivo
Si tratta di un’opera compresa nell’investimento da un milione e 400mila euro deciso dalla giunta Cassani per mettere in ordine le aree verdi cittadine. Tuttavia a chi riempie oggi questo parco non interessa. Poiché più che genitori e nonni con bambini, gente a passeggio, cittadini desiderosi di respirare un po’ d’aria tra gli alberi, ci sono compagnie di ragazzi che trascorrono pomeriggi e sere a bere e a sparare musica ad alto volume, borderline di vario genere, si dice anche qualche spacciatore. «Alle 18 scatta l’ora dell’aperitivo: arrivano in massa con le casse di birra», dice una gallaratese ieri a spasso con la sua cagnetta intorno a mezzogiorno. «Si assembrano. Ci sono tossici e ubriachi. Nessuno ha la mascherina. C’è chi fa i picnic nel prato e abbandona i rifiuti lì». L’amica le fa eco: «Se si vuole fare una passeggiata di sera, non si viene qui. Fa paura».
I residenti
Fa paura a qualcuno e disturba parecchi. Soprattutto i residenti della case intorno. «È già buona che non vengano di notte», è la consolazione raccolta tra alcuni abitanti della zona quasi rassegnati, ma pure incazzati. «Di pomeriggio tengono la musica alta e si riempiono di birra». Il punto sta tutto in questa sottolineatura: «Meno male che hanno rotto di nuovo la fontanella. Quando funzionava la usavano per lavarsi e farci i loro comodi». A proposito: anche questa era già stata aggiustata una volta dal Comune.
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