MORIGGIA
Piscina, corsa contro il tempo
L’amministratore Zenoni: «Ottimista per natura». Allo Sporting Club: «Firmato un contratto»

Fino alla prossima settimana, probabilmente, non si saprà il nome del nuovo gestore della piscina di Moriggia, chiamato a cercare di riaprirla per salvare almeno in parte l’estate di Gallarate.
BUSTE APERTE
Le buste con le offerte dei soggetti interessati sono state aperte ma la decisione da parte di Amsc avverrà soltanto tra qualche giorno. E mentre i tempi stringono se si vuole arrivare al risultato di restituire le vasche esterne al pubblico entro metà luglio, come ventilato una decina di giorni fa durante la commissione consiliare chiamata a fare il punto sulla situazione dell’impianto di via Benedetto Croce, appare sempre più chiaro che la ripartenza – se e quando ci sarà – avrà dei costi per le casse pubbliche.
RIATTIVAZIONE CONDIZIONATA
L’amministratore unico di Amsc, Maurizio Zenoni, non ci gira attorno. Il conto economico dell’impianto di Moriggia non è mai tornato negli ultimi dieci anni e di certo non comincerà a farlo come per magia dopo la pandemia, con gli accessi ridotti in maniera drastica per evitare i contagi. Dunque – dice – «è possibile» che chi si è fatto avanti per gestire la struttura lo abbia fatto dietro la condizione che la proprietà ci metta un contributo. La domanda è quanti soldi ci vogliono e se l’azienda – e di conseguenza il Comune che la controlla – sia disposta a metterceli. «Bisogna vedere – spiega l’amministratore – Amsc è una partecipata del Comune». Insomma, dipende dalla politica.
ASPETTATIVE
Di certo – va avanti Zenoni – «è stato detto chiaramente agli interessati che si vuole riaprire subito». Nonostante i lavori che ci sarebbero da fare per ripulire e preparare tutto. «Mi è stato detto che dal punto di vista pratico si riesce», commenta l’amministratore. Solo all’esterno, però. Sarebbe troppo complesso mettere in piedi un protocollo per la sicurezza contro il covid per le vasche coperte in così poco tempo. Comunque sia promesse l’amministratore non vuole farne, dopo la data di metà luglio già messa sul tavolo in commissione: «Sono ottimista per natura e lavoriamo per raggiungere il risultato, ma il contratto non è ancora firmato», dice.
AVVENTURIERI E CONOSCITORI
Quanto all’identità degli operatori in gara per la gestione della piscina, intanto, pare che non ci sia da cercare troppo lontano da Gallarate. Conoscerebbero già bene la struttura, a differenza degli uscenti dello Sporting club Verona, che ora devono quasi 300mila euro di canone non versato all’azienda comunale.
Qualche giorno fa il team veneto ha anche mosso un legale per contestare la situazione. «Avventurieri, forse un po’ azzardati», li definisce Zenoni. Che a proposito della causa puntualizza: «È da ridere, è gente del mestiere. Rimane il fatto che hanno firmato un contratto e nessuno gli ha puntato una pistola alla testa per farglielo fare».
MAGRA CONSOLAZIONE
Intanto, in attesa di capire se le vasche possano davvero riaprire quest’estate, ci sono i numeri. Che, almeno loro, danno qualche consolazione.
«Ho fatto l’analisi dei conti economici degli ultimi dieci anni e il 2019 è il migliore di tutti», rimarca il numero uno di Amsc. «Il gestore non mi ha pagato ma ho sempre perso meno dell’ultimo decennio. Per il futuro chiediamo l’impegno a presentare un project financing entro fine anno per ammodernare l’impianto che è obsoleto».
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