SINTI
Sgombero, altri 44mila euro
L’ultimo impegno di spesa porta a superare i 200mila totali da novembre ad oggi. Intanto sono già undici le famiglie in via Aleardi

Altri 44mila euro che escono dalle casse di Palazzo Borghi. Eh, già. I sinti sono ormai stabili in via Aleardi da una decina di giorni e promettono di rinvigorire le loro radici sullo stesso campo — a onor di cronaca privato: è di proprietà della Curia e attualmente affittato a un agricoltore di Busto Arsizio — sul quale vivevano trent’anni fa prima del girovagare cittadino che pensavano concluso in via Lazzaretto 50. Pensavano.
Invece un decennio dopo la soluzione trovata dalla giunta Mucci, principale fautore Aldo Simeoni allora assessore e adesso consigliere comunale di maggioranza, l’amministrazione di centrodestra del sindaco leghista Andrea Cassani ha deciso di cacciarli dall’area municipale a ridosso dell’autostrada in quel di Cedrate a causa di una serie di abusi edilizi. Così, mentre le famiglie si riorganizzano a Madonna in Campagna, il Comune continua a pagare lo sgombero.
L’ultimo impegno di spesa relativo all’operazione partita alla fine dello scorso novembre è contenuto in una determina dirigenziale datata 28 febbraio e pubblicata ieri sul sito comunale. Si tratta di 44mila 495 euro e 21 centesimi per saldare il completamento della liberazione dell’area di via Lazzaretto. In pratica, si parla dello smaltimento dei rifiuti speciali e della demolizione dei manufatti abusivi di cui si è occupata, su incarico del Comune, la Edil Co.re.ma. di Legnano. La stessa impresa che aveva eseguito la prima tranche di abbattimenti per 35mila 378 euro e 78 centesimi. In entrambi i casi i compensi sono comprensivi di Imposta sul valore aggiunto.
Con quest’ultimo pagamento la cifra complessiva finora stanziata dalla giunta Cassani giunge a quota 208mila 967 euro e 21 centesimi. Perché ci sono i 108mila 992 del conto legato al trasporto dei beni e delle case mobili presenti al campo, alle riparazioni varie (fabbro, ferramenta, gommista, materiali per colazione), al carro attrezzi, appunto al primo lotto di rimozione con ripristino della superficie e soprattutto al Grand Hotel di Somma Lombardo dove per un mese le famiglie sono state ospitate a spese dei gallaratesi. In più vanno aggiunti 6mila 100 euro per servizio di facchinaggio. Quindi, appunto gli ultimi 44mila impegnati giovedì scorso.
In teoria, l’intera spesa della dell’intervento effettuato dalla Edil Co.re.ma. sarebbe a carico degli stessi sinti. O, almeno, questo è l’intendimento dell’amministrazione che il sindaco ha sempre ribadito in ogni occasione negli ultimi mesi. Non a caso, la voce di uscita nelle due determine specifiche è accompagnata da una di entrata di importo identico descritta come «rimborso» e identificata nella tipologia «accertamento». In tutto sono 79mila 873 euro e 99 centesimi che, se fossero veramente recuperati, abbasserebbero in modo notevole il costo totale dello sgombero.
Difficile però che la comunità sinti possa sostenere questo debito. Anche perché tutte le famiglie che la compongono sono state riconosciute ai limiti della povertà secondo Isee. In qualsiasi caso, 11 di queste ora si trovano in via Aleardi e non hanno intenzione di spostarsi un’altra volta.
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